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Voto 2024 a Modena, spalancare porte e finestre per sognare una alternanza

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Porte e finestre spalancate per inondare di aria nuova una città dove cultura, mondi economici, nomine negli enti partecipati e affini rispondono da troppo tempo a una unica idea di società


Voto 2024 a Modena, spalancare porte e finestre per sognare una alternanza
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A poco più di sei mesi dal voto per le amministrative 2024, il dibattito sulla individuazione del candidato e della strategia nel centrodestra a Modena città appare decisamente asfittico. Fdi, traino indiscusso di una coalizione che vede Lega e Forza Italia relegati al ruolo di comprimari, ha l'onore e l'onere di dettare la linea per cercare di scardinare un sistema di potere targato sinistra-centrosinistra che nel triangolo Bologna-Modena-Reggio si riproduce ininterrottamente da quasi 80 anni (fatta salva la parentesi di Guazzaloca sotto le due torri).

Un sistema di potere che, al di là del dato politico, è connotato principalmente dal modello economico sottostante che nel corso dei decenni ha creato storture e ruggini in fondo incompatibili con l'idea stessa di una democrazia piena e compiuta.

Un sistema di potere per contrastare il quale il valore dell'alternanza è di gran lunga superiore a quello dell'appartenenza a un partito o all'altro, a una ideologia (se ancora la si può chiamare così) o all'altra.

Ebbene, nonostante quella che si potrebbe definire 'urgenza democratica', il centrodestra locale non sembra in grado di interpretare in pienezza la responsabilità alla quale è chiamato. Mai come ora infatti, con un fortissimo traino nazionale offerto dal Governo Meloni e con l'occasione di una inevitabile staffetta nel Pd che non potrà ricandidare l'uscente Muzzarelli, anche un territorio monocolore come quello modenese potrebbe assaporare la bellezza della varietà cromatica e del ricambio. Per farlo ovviamente sarebbe necessario uno scatto locale che al momento non appare all'orizzonte. Specchio di questa indolenza è la individuazione del candidato sindaco: tutto il confronto nel centrodestra si concentra infatti sulla sempre meno probabile candidatura dell'ex presidente della Fondazione Paolo Cavicchioli.

Dovesse sfumare questa strada le alternative coinciderebbero con candidati di bandiera poco importa se apparentemente civici (come gli avvocati Roberto Ricco o Guido Sola) o partitici (da Michele Barcaiuolo stesso - in foto con Sola e Ricco - passando per i presidenti provinciale e cittadino o il capogruppo in consiglio comunale).
Figure ovviamente rispettabili, ma non in grado di aprire a un elettorato chiamato per la prima volta a poter coraggiosamente sperare nel cambiamento. Un cambiamento che non si può ottenere se non aprendo porte e finestre, uscendo dalle logiche di partito e del manuale Cencelli: Forza Italia, a differenza della Lega che bucò l'occasione 2019 con Prampolini, per dovere di cronaca culla ancora la speranza di poter avere il candidato a Modena, a fronte dell'inevitabile 'occupazione' meloniana nelle altre province emiliane.

Porte e finestre spalancate per inondare di aria nuova una città dove cultura, mondi economici, nomine negli enti partecipati e affini rispondono da troppo tempo a una unica idea di società. In fondo a un unico partito. Una città dove l'inclusione si realizza solo se si accetta di prostrarsi al potere che si autodefinisce 'più buono' degli altri. Una città dove la retorica antifascista ancora viene spolverata per giustificare la replicazione del potere stesso.
Il Pd è consapevole della delicatezza della partita che si giocherà tra sei mesi. Sa che sarà una sfida per la sopravvivenza e, superate le inevitabili frizioni personali, superati i dualismi tra i Bosi e Bortolamasi di turno, metterà in campo il candidato e la squadra migliore. Il centrodestra può ancora farlo, forse. Ma il tempo sta per terminare.
Giuseppe Leonelli

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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