A meno di due mesi dal voto nella Modena che non cambia da quasi 80 anni, occorre almeno sgombrare il campo dal ritornello che vedrebbe la contrapposizione tra una 'parte politica giusta' e una 'parte sbagliata'. Ovviamente la parte autoproclamatasi giusta è quella che governa ininterrottamente il territorio da 8 decenni e che, in virtù di questa sorta di primato ontologico, si permette di dare bollini di democrazia e di agibilità politica. Si permette di etichettare ogni pensiero filosofico difforme come 'fascista' (lo fece Muzzarelli) e di attribuire a precisi mondi economici (quello cooperativo in primis) valenze etiche superiori.La parte giusta è quella che fonda la sua identità nei valori della Resistenza, ma che nonostante il tempo passato nega con protervia gli orrori collegati alla Resistenza stessa.
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