Voto a Modena, Mezzetti perde la 'gentilezza': la destra torna ad essere il 'nemico'
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Voto a Modena, Mezzetti perde la 'gentilezza': la destra torna ad essere il 'nemico'

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Addirittura una destra locale tratteggiata come colpevolmente e consapevolmente disinteressata alla lotta alla mafia: 'Non parla mai delle organizzazioni mafiose presenti sul territorio, la ndrangheta, la camorra, la mafia... Non ne parlano mai. Perchè non ne parlano mai? Da anni non ne parlano mai'


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Ha resistito per quasi tutta la campagna elettorale. Ha evitato attacchi frontali agli avversari. Ha parlato delle proprie proposte, senza screditare quelle degli altri. E' stato lontano dalla sterile retorica antifascista. Ha addirittura condiviso alcune delle idee giunte dal centrodestra. Ma alla fine, a cinque giorni dal voto, il richiamo della foresta del 'noi' contro 'loro', del 'bene' contro il 'male', della 'luce dell'amore' che combatte le 'tenebre dell'odio', ha avuto il sopravvento.
Il candidato del centrosinistra Massimo Mezzetti ieri sera nella festa conclusiva in piazza Pomposa a Modena ha ceduto al più classico dei clichè da campagna elettorale. Quelli cari a Bonaccini e Muzzarelli, quelli di sempre.

Quelli lontani dalla cultura e dalle citazioni profonde, lontani da sogni e utopie, quelli gridati con la vena grossa al collo e che raccolgono applausi facili di pancia, una pancia piena di zampone e gnocco fritto anche a Ferragosto. Perchè alla Modena 'ricca e disperata a sua insaputa' piace così. Altro che vegetariani.



Mezzetti ha perso d'incanto la sua gentilezza, trasformata in slogan in questi mesi su cartelli e volantini. Ha usato oltre metà del tempo del suo comizio finale per attaccare le 'destre' (l'altra metà per disegnare una città ideale come se da 80 anni non governasse la parte politica che rappresenta). Un attacco al 'nemico': a Roma come a livello locale.
Una destra disegnata egoista contro un centrosinistra solidale, una destra che emargina i deboli contro una sinistra che accoglie tutti, modello San Francesco, tanto è vero che ad Assisi governa il Pd.
'La destra vuole consegnarci alla peggior destra autocratica d'Europa. A questa destra abbiamo il dovere di opporci ancor prima che politicamente, moralmente'. Insomma opporsi 'moralmente' come fosse una guerra, come se di fronte vi fosse qualcuno da abbattere, un nemico appunto.
Addirittura una destra tratteggiata come colpevolmente e consapevolmente disinteressata alla lotta alla mafia: 'Sulla lotta alle grandi organizzazioni criminali che operano dietro alle spalle degli spacciatori la destra, ci fate caso, è sempre silenziosa: non parla mai delle organizzazioni mafiose presenti sul territorio, la ndrangheta, la camorra, la mafia... - ha detto testualmente Mezzetti -. Non ne parlano mai. Perchè non ne parlano mai? Da anni non ne parlano mai'. Perchè non ne parlano mai? Domande retoriche, venticelli leggeri, come a rimandare a collusioni, connivenze, accordi tra la coalizione oggi guidata da Negrini e il male. Robe lunari.



Eppure va così. Peccato perchè per qualche settimana qualcuno ci aveva creduto. Aveva creduto all'idea di un'altra politica, non urlata, non aggressiva, rispettosa delle idee altrui e capace di vedere nell'altro un avversario grazie al quale migliorarsi e non un nemico da distruggere per affermare il proprio ego, il proprio inutile potere. Qualche decennio di gloria davanti alla polvere dell'infinito. No, un altro mondo non è possibile. Anche il 'culturalmente elevato' Mezzetti, il politico diverso e senza tessera Pd, ha dimostrato di essere come tutti. Quando il gioco si fa duro, vale ogni cosa: sgambetti, insulti, colpi bassi e allusioni. Pur di vincere, pur di mantenere intatto il Sistema che si rappresenta. Vale anche accusare gli avversari di tacere sulle mafie, immaginando di avere l'esclusiva sulla legalità.
Peccato. Eppure in tutto questo per Luca Negrini - non per chi in Fdi la ha data colpevolmente e vergognosamente persa da mesi - una buona notizia dal palco di ieri sera è giunta. Se Massimo Mezzetti ha avuto bisogno di mostrare il suo volto più muscolare, allora forse tutta questa certezza di vincere al primo turno nemmeno il Sistema Pd la nutre. E chissà che, senza bisogno di fare della gentilezza un manifesto, senza bisogno di dirsi buoni, di indossare jeans e clarks per sentirsi vicini al popolo, Negrini a 33 anni, con la sua cravatta di Marinella e il Rolex al polso non riesca a dare una lezione di educazione e, perchè no, di umilità.
Giuseppe Leonelli

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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