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Ormai è evidente, in casa Pd, in vista del voto a Modena la prossima primavera, tutto ruota intorno alla sfida tra i due cosiddetti big del partito: Stefano Bonaccini da una parte e Giancarlo Muzzarelli dall'altra. Il sindaco di Modena vorrebbe candidare il suo capo di gabinetto, Giulio Guerzoni, mentre il presidente della Regione vorrebbe candidare il suo storico braccio destro, Andrea Bortolamasi.
Tutto gli altri candidati, da Lenzini alla Arletti, dalla Maletti alla Ferrari, servono a camuffare la vera sfida. Compreso l'outsider Andrea Bosi, unico nome fuori dagli schemi del centrosinistra, che proprio perchè fuori dagli schemi non troverà posto e dovrà accontentarsi (si fa per dire) in una candidatura altrove, magari in Regione.
Guerzoni contro Bortolamasi dunque, ma per evitare un muro contro muro i due contendenti, Giancarlo e Stefano, potrebbero cercare una sintesi.
Ecco allora che il punto di caduta che rimbalza con sempre più insistenza da qualche giorno, risponde al nome di Davide Baruffi. Ex sindaco di Soliera, ex parlamentare, ex segretario provinciale Pd, oggi Baruffi è sottosegretario alla presidenza della Regione. Di fatto è lui che guida la macchina regionale. Uomo intelligente, organizzatore, con un profilo da solido amministratore, Baruffi è certamente più vicino a Bonaccini che a Muzzarelli, ma differenza di Bortolamasi avrebbe il pregio di garantire una autonomia vera, frutto del suo spessore e della sua esperienza. Non sarebbe il sindaco di nessuno Baruffi e questo potrebbe essere il punto di forza.
D'altra parte non è forse un politico che scalda i cuori l'ex parlamentare, ma in fin dei conti l'essere refrettario alla retorica e puntare sulla concretezza potrebbe piacere all'elettorato.
Intanto nel centrodestra si continua a vivere sugli allori nazionali e sul locale al momento la definizione di una candidatura condivisa è tutt'altro che vicina. Il pallino è in mano a Fdi e al senatore Michele Barcaiuolo in particolare. Tra i nomi emersi sinora quello più solido non è però meloniano. Piergiulio Giacobazzi, coordinatore provinciale di Forza Italia, piace alla Lega e piace alla fetta meno radicale di Fratelli d'Italia. A questo punto, probabilmente, nella totale assenza di una strategia costruita in anticipo da parte dei meloniani, nella incapacità di creare una rete che consenta anche al mondo dell'imprenditoria modenese di immaginare una alternanza che non sia un salto nel buio, il nome di Giacobazzi, non schiacciato sul desiderio identitario della destra, sarebbe quello migliore per tentare di strappare il Comune al centrosinistra. Soprattutto se si considera l'ormai scontato appoggio dei 5 Stelle al Pd, almeno al ballottaggio. Ma la scelta migliore per ottenere un risultato collettivo è raramente la migliore per rispondere alle esigenze dei leader locali.
Giuseppe Leonelli
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Redazione Pressa
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