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Continuano le grandi manovre a Modena in vista del voto 2024. Mentre il Pd cerca di costruire la candidatura di Davide Baruffi per evitare lo scontro fratricida tra Giulio Guerzoni e Andrea Bortolamasi, il centrodestra è alle prese con la decisione a sorpresa di Forza Italia di mettere ufficialmente in campo una figura di peso come quella di Piergiulio Giacobazzi.
Il nome di Giacobazzi difficilmente può essere derubricato a 'boutade' da Fdi per almeno cinque motivi.
1. Il dato personale: ha una storia personale e politica il cui valore è riconosciuto dall'intero centrodestra.
2. Il dato politico: ha il sostegno esplicito non solo, ovviamente, di Forza Italia, ma anche della Lega e piace a una parte della base dei meloniani e il suo profilo moderato potrebbe intercettare consensi anche fuori dal centrodestra.
3. Il contesto regionale: Forza Italia siederà al tavolo regionale delle trattative con un esponente modenese come Antonio Platis, primo sponsor di Giacobazzi.
4.
La tempistica: Giacobazzi viene proposto a pochi mesi dal voto, quando Fdi non ha ancora costruito alcun profilo di candidato possibile.
5. L'alternativa che non c'è: l'unico altro vero nome che rimbalza da tempo negli ambienti meloniani è quello di Paolo Cavicchioli, ma l'ex presidente della Fondazione si è detto da subito non disponibile.
E' proprio su questo quinto punto che ruota la strategia del centrodestra nella individuazione del candidato sindaco. Il senatore Michele Barcaiuolo ha avanzato il nome di Cavicchioli in più sedi, anche al tavolo regionale con gli alleati, chiedendo più tempo proprio in virtù del desiderio di convincere questo 'big'. Ma Godot-Cavicchioli, salvo conversioni con cadute da cavallo annesse sulla via Emilia, non arriverà mai e poichè Fdi lo sa benissimo, ecco allora che mettere avanti il suo nome in queste fasi della trattativa ha come unico obiettivo quello di ritardare la scelta e spostare tutto a ridosso del voto, a metà febbraio.
La mossa di Forza Italia scompagina dunque questa strategia e costringe Fdi a cambiare percorso. A questo punto, se Barcaiuolo vuole contrastare il nome di Giacobazzi non avendo costruito un percorso civico alternativo, un piano B rispetto a Cavicchioli, non può che pescare un nome di bandiera (Daniela Dondi in primis, ma anche Luca Negrini, Elisa Rossini o Guido Sola). E sullo sfondo un grande dilemma, lasciare a Forza Italia l'onere di creare il personaggio che può portare per la prima volta il centrodestra al ballottaggio a Modena o rischiare di creare un nuovo leader dentro a Fdi?
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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