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La politica è anche aritmetica, ma è altrettanto vero che l'aritmetica non basta a spiegare la politica. In vista delle elezioni di giugno il candidato Pd Massimo Mezzetti può certamente contare sul favore dei pronostici.
Il campo larghissimo che Mezzetti ha costruito per preservare l'attuale e ottuogenario sistema di potere, un campo che va dal partito di Calenda al M5S, appare quantomeno eterogeneo e potenzialmente rissoso, ma sulla carta ha i numeri per vincere anche al primo turno. Almeno stando all'ultimo sondaggio commissionato dal sindaco Pd di Spilamberto Umberto Costantini (qui).
Eppure i numeri non sono tutto.
Mentre Mezzetti dorme sonni tranquilli, dopo aver torturato ripetutamente i tasti della sua calcolatrice sommando partiti e sigle, il candidato di centrodestra Luca Negrini veleggia sulle ali di un entusiasmo tanto ingenuo nell'apparenza, quanto inusuale in un centrodestra modenese da sempre, al di là delle dichiarazioni di facciata, rassegnato all'inevitabile.
Nelle riunioni col suo comitato elettorale, Negrini ripete con ossessione che i numeri e i sondaggi per il momento non contano, che quello che conta è convincere la larga fetta di elettori che non votano, parlare coi più giovani e fare tutto il possibile nei tre mesi che lo separano dal voto, cercando di mettere a frutto nel migliore dei modi il pochissimo tempo che i vertici Fdi hanno colpevolmente concesso alla sua campagna elettorale. 'Scendere in campo è l'unico modo che conosco per vincere, chi sta in panchina è sicuro di perdere' - ripete spesso a chi gli ricorda il gap che separa il centrodestra dal centrosinistra, chiedendo in modo ripetuto e quasi maniacale di uscire dalla dicotomia centrodestra contro centrosinistra, ma di adottare il dualismo conservazione contro alternanza. Al di là delle ideologie.
E così alla dittatura della matematica di Mezzetti si oppone la scommessa della fantasia del 33enne imprenditore modenese.
Una fantasia, quella di Negrini, che al momento poggia le sue fondamenta in una squadra di collaboratori del tutto slegati a Fratelli d'Italia, nella ritrovata convergenza con la Lega e la Forza Italia di Piergiulio Giacobazzi e che si innesta, per quanto riguarda le esperienze all'interno del partito della Meloni, prevalentemente su due figure. La prima è quella del capogruppo in Consiglio comunale, Elisa Rossini, per gli aggiornamenti di merito sui principali dossier aperti e la seconda è quella della deputata Daniela Dondi.
Proprio Daniela Dondi rivestirà infatti un ruolo centrale nella campagna elettorale di Fdi. Venerdì verrà ufficializzata la sua candidatura nella lista di Fratelli d'Italia alle comunali. Un sostegno non scontato sia in termini di consensi, sia in termini simbolici. Inutile ricordare, infatti, che la Dondi è la donna che è riuscita nella storica impresa di battere il centrosinistra nel collegio di Modena, venendo così eletta a sorpresa in Parlamento.
g.leo.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>