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Ieri mattina i carabinieri hanno dato esecuzione a un provvedimento coercitivo, emesso dal Gip del Tribunale di Modena nei confronti di un 24enne, con cui è stata disposta la misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, con contestuale l’applicazione del dispositivo di controllo elettronico.
L’indagato, autore di reiterate condotte moleste, aveva costretto la donna ad alterare le proprie abitudini di vita tanto che questa, per sottrarsi alle azioni persecutorie, aveva cambiato domicilio e, oltre ad altre precauzioni dettate dal timore di incontri improvvisi, aveva chiuso l’esercizio commerciale che conduceva nel modenese.
Proprio nell’esercizio commerciale l’uomo aveva iniziato l’azione abusante, cercando insistentemente di instaurare con la donna una relazione nonostante i ripetuti rifiuti della stessa. A quel punto l’uomo aveva iniziato a contattarla di continuo, a mandarle messaggi, ad appostarsi nei luoghi da lei frequentati fino a danneggiarle cose di sua proprietà.
I comportamenti culminavano con un’aggressione fisica nel momento in cui la donna, esasperata, cercava di chiamare i carabinieri col suo cellulare. L’uomo le sottraeva con violenza il telefono e si allontanava, invitandola a seguirlo da sola nella sua abitazione con pesanti minacce se non lo avesse assecondato.
Le urla della donna attiravano i passanti, motivo per cui l’aggressore si dileguava. Venivano così informati i Carabinieri. I reati contestati all’indagato sono quelli di atti persecutori e rapina.
Il Giudice ha imposto all’interessato, oltre al divieto di avvicinamento ad una distanza inferiore ai 500 metri dalla persona offesa, anche di non comunicare con qualsiasi mezzo con la medesima.
Redazione Pressa
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