amministrazione non abbia ancora identificato un responsabile per un ruolo così tecnico e importante'. Così in una nota sul furto in Municipio, il candidato di centrosinistra Carlo Bassoli.
'Minimizzare un aspetto così cruciale è sintomo di una scarsa capacità di comprendere la digitalizzazione. Il furto di un computer non comporta solo la perdita dell’hardware, ma soprattutto dei dati in esso contenuti. Se i dispositivi rubati contenessero documenti sensibili o personali in lavorazione da parte di un dipendente, le conseguenze potrebbero essere gravi e molteplici. In primo luogo, ci sarebbe il rischio di una violazione della privacy, con la possibilità che informazioni personali o riservate dei cittadini o dei dipendenti del Comune finiscano nelle mani sbagliate. Questo potrebbe portare a danni reputazionali per l'ente, con una possibile perdita di fiducia da parte della comunità - continua Bassoli -.
'Nel caso in cui i dispositivi rubati avessero impostato un accesso VPN (Virtual Private Network), il problema si amplificherebbe ulteriormente. L'innovazione tecnologica senza la capacità di valutare e gestire correttamente eventi avversi, come i furti di dispositivi contenenti dati sensibili, è preoccupante. Sebbene rari, tali incidenti devono essere affrontati con prontezza. Senza misure di sicurezza adeguate, i progressi tecnologici espongono l’Amministrazione e i suoi cittadini a gravi rischi. Per non dire della cassaforte “presa di mira”: è stata aperta? Siamo certi che la videosorveglianza porterà quanto prima all’individuazione dei colpevoli ma nel frattempo sarebbe giusto informare i cittadini relativamente ai dati e ai documenti sottratti sia cartacei che digitali'.