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Se la dottoressa Modena
lamenta l’oblio in cui pare sia caduto il suo film, noi le vorremmo raccontare che un altro film, dai connotati di un thriller dell’orrore, sta andando in scena da molti anni ormai nella sanità della sua “squallida città di provincia”.
La sceneggiatura: due settimane fa i Direttori dei due Pronto Soccorso cittadini con professionalità e competenza in una trasmissione televisiva, hanno ripetuto più e più volte le parole “formazione e allenamento” come prerogativa imprescindibile affinchè un PS funzioni al meglio. Chissà cosa avranno pensato le donne e il personale medico – infermieristico del Punto Nascita di Pavullo chiuso perché non raggiungeva i 500 parti all’anno e, per questo, l’equipe medico infermieristica non poteva essere allenata e non c’era formazione che garantisse.
E chissà cosa avranno pensato dei milioni che saranno spesi per l’idea straordinaria del Presidente della Provincia Muzzarelli circa un museo a Sestola dedicato ad Alberto Tomba.
Certo le donne dell’Appennino si sentiranno lusingate di avere un Museo dedicato ad Alberto Tomba ma di non avere più un luogo dove partorire senza fare chilometri.
E che dire del giallo che riguarda un ordine di servizio di cui nessuno vuole assumersi la paternità per il quale ancora una volta donne e bambini vengono discriminati. Perché a Modena se una donna gravida o un bambino sono vittime di traumi, il mezzo che li soccorre deve portarli al PS del Policlinico dove non esiste un centro per il trauma attrezzato come quello di Baggiovara.
E non è degno di un film dell'orrore sapere che, dati alla mano, la struttura del Policlino non ha gli adeguati standard di sicurezza e che sono state rilevate aree con presenza di amianto?
Questo film, cara Dottoressa, va in scena da molti anni ormai.
E non è uno scoop di pseudo malasanità, come scrive Lei, perchè noi da anni le denunciamo.
Lei si appella alla Regione? Alla Direzione Sanitaria? Noi lo abbiamo già fatto, più e più volte. Abbiamo anche interpellato il Ministero della Salute. Ma quello che abbiamo ottenuto è stato solo silenzio.
E' un brutto film, che si replica ogni giorno sulla pelle non solo dei medici ma, soprattutto di chi questa realtà la vive e la soffre.
Cittadini che vedono spendere soldi e risorse per riunificare due ospedali che più di 10 anni fa, contro il parere dei tecnici, si è fatto di tutto per separare; che devono sperare che un terremoto più forte non si porti via il Policlinico e chi c'è dentro; che l'amianto degli ambulatori non gli faccia venira un tumore; che se ha le doglie in una sera di inverno riesca ad arrivare in tempo a partorire in un ospedale lontano da casa.
E la domanda è: 'chi ha permesso che Modena diventasse una squallida città di provincia?'