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Gentile Direttore,
abbiamo letto il punto “Modena, suicidi e sovraffollamento: il carcere è una vergogna per tutta la città”.
Comprendiamo l’indignazione che traspare dal Suo articolo, e anche noi la condividiamo rispetto all’attuale situazione. Come consiglieri, tuttavia, non possiamo limitarci all’indignazione e stiamo cercando di formulare delle proposte migliorative.
A questo riguardo vorremmo precisare che il Consiglio comunale – tutto, senza distinzioni – ha iniziato il suo mandato proprio occupandosi di questo tema. Avremmo potuto dare priorità ad altri temi, certamente urgenti e importanti per la città, ma l’abbiamo scelto consapevolmente, perché la condizione delle carceri italiane oggi è una priorità assoluta, e il Sant’Anna di Modena non fa eccezione.
La scelta dell’attuale Consiglio Comunale è in continuità con il quinquennio precedente, quando nel giugno 2022 - attraverso un’interrogazione - si parlò del CLEPA e, soprattutto, nel primo semestre 2023 si avviò il percorso di redazione e approvazione del Regolamento del Garante per le persone private della libertà personale, la sua conseguente elezione nel luglio 2023 ed una prima commissione dopo il primo semestre di mandato della prof. Giovanna Laura De Fazio.
Abbiamo fatto questa scelta perché già a luglio, quando si è insediato il consiglio, la situazione del sovraffollamento e dei suicidi in carcere aveva raggiunto situazioni drammatiche e oggi rischiamo di perdere il conto delle morti.
Abbiamo avviato un percorso di visita (18 consiglieri e due assessori in visita l’11 ottobre scorso), lo scorso 23 ottobre 2024 abbiamo audito la Garante delle persone private della libertà personale.
Proseguiremo il lavoro in Commissione nelle prossime settimane e poi ritorneremo in Consiglio comunale per deliberare alcune proposte – nei limiti della seppur minima competenza comunale sul tema – che possano contribuire a mitigare e migliorare l’attuale condizione.
Non è quindi vero che vi sia indifferenza: vi è grande partecipazione, anche emotiva, vicinanza e volontà di agire per cambiare le cose, per quel che compete alla città di Modena.
Vogliamo innanzitutto che il Carcere non sia qualcosa di slegato dalla città. Il carcere è sul nostro territorio e le persone che vi lavorano, come le persone ivi detenute, sono nella città di Modena. Abbiamo voluto portare la discussione pubblica a parlare delle carceri e delle pene per far ciò che ci ha consigliato di fare la Camera Penale Carl’Alberto Perroux di Modena, nel corso della maratona oratoria di giugno: rompere una membrana che esiste tra il mondo del carcere e il mondo dei liberi; spiegare che per comprendere il carcere, non potendoci entrare, bisogna immaginarne l’odore, il rumore e il degrado. Le visite ai reparti del carcere andrebbero fatte più spesso perché ci si renda conto di cosa le carceri in Italia sono davvero, per capire in quali condizioni teniamo le persone detenute.
Questo è stato il nostro fermo intendimento, ma per come abbiamo visto e ascoltato i tanti colleghi consiglieri, senza distinzione di “casacca” politica, riteniamo sia un orientamento ampiamente condiviso quello di occuparsi del tema fattivamente.
Non è secondario dire che se oggi il Comune e tutta la città sono grado di avere a disposizione tutte le informazioni di cui i giornali hanno dato conto in questi giorni, è perché il Consiglio Comunale con voto unanime nella scorsa consiliatura - ha deciso di istituire il Garante, ed ha eletto per tale ruolo una figura di grandissimo spessore, professionale e umano, che sta dedicando tantissime energie e impegno, all’incarico che gratuitamente le è stato chiesto di ricoprire.
Alla professoressa Giovanna Laura De Fazio crediamo debba essere reso un pubblico encomio e un profondo ringraziamento per quello che sta facendo per i detenuti e per gli strumenti conoscitivi che ha fornito al Consiglio comunale.
Dunque, grazie Direttore per aver parlato del Carcere e delle condizioni detentive al Sant’Anna, continui a farlo per spronarci a lavorare su questo importante tema, che è parte viva della nostra comunità.
Luca Barbari e Vittorio Reggiani - consiglieri comunali Pd Modena
Gentili consiglieri,
vi ringrazio per la vostra lettera e per l'attenzione. La riflessione che La Pressa ha pubblicato qualche giorno voleva sottolineare proprio la necessità di accendere i fari verso una vergogna, quella della situazione carceraria a Modena, troppo spesso fotografata distrattamente solo con interventi formali e di rito. Ovviamente conoscevo l'attività a riguardo del Consiglio Comunale e la posizione della Camera Penale alla quale abbiamo anche dato spazio di recente attraverso le parole di Guido Sola (qui). Le analisi, qualsiasi analisi, peccano sempre di una ombra (più o meno estesa) di generalizzazione. E' da mettere in conto. Nel caso dell'articolo a cui fate riferimento, l'inevitabile generalizzazione spero possa essere stata tramutata in una provocazione utile a fare il possibile per cambiare le cose. Al di là degli steccati politici, come Voi giustamente sottolineate. 270 episodi di autolesionismo e 40 tentati suicidi in un anno, con 536 detenuti presenti su una capienza pari a 372 persone, credo siano numeri che gridano all'intera classe politica e - aggiungo - ai singoli cittadini, una disperata richiesta di aiuto.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>