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Parto da un anniversario: compie 7 anni il fiume di lacrime della ministra Fornero e da oggi si inizierà a pagare anche il ruscello che diventerà fiume grazie alle lacrime della ministra Bellanova (qui il link).
Ministra Elsa Fornero: laureata, economista, professore universitario, ministro del lavoro e delle politiche sociali (dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013) nel Governo Monti, politicamente indipendente, con le sue lacrime da Premio Oscar ha fatto capire bene all’italiani cosa significa avere il potere nelle mani. Abbiamo protestato, abbiamo manifestato ai tempi, ci siamo arrabbiati, ma tutto è andato come deciso dalla ministra e dai suoi collaboratori/sostenitori.
Ministra Teresa Bellanova: licenza media, professione sindacalista, ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali della Repubblica Italiana dal 2019 nel Governo Conte II, politicamente Italia Viva (2019), PD (2007-2019), DS (1998-2007), PDS (1991-1998), PCI (fino al 1991) ha ripetuto la pietosa scena, con tanto di lacrime e commozione, conclusione: obiettivo raggiunto.
Rabbia, proteste, manifestazioni… Siccome la ministra ha ricevuto grande consenso dai colleghi politici, è la Politica che decide.
Io penso alle lacrime vere di chi ha perso i propri cari in questo periodo, alle lacrime di chi si è trovato senza lavoro, di chi non sa come fare la spesa, di chi non sa come gestire i figli considerando la chiusura delle scuole, di chi soffre di patologie gravi e non ha potuto continuare le cure, alle lacrime dell’anziano che non ha nessuno. La priorità del Governo non siamo noi, per chi non lo ha ancora capito.
Non è abbastanza chiaro che la maggioranza è in un mare di guai, non per scelta nostra, ma grazie a chi “ci concede” di respirare dietro ad una mascherina? Odore di grandi affari dietro ad una sola mascherina; gli avvoltoi sono a caccia… profumo di soldi.
Decine, centinaia di milioni di euro sono spariti in neanche tre mesi. Il cittadino comune ha un nome, un cognome, chi ruba e truffa spudoratamente, miracolosamente in Italia è un Ignoto, in alternativa viene assolto perché il fatto non sussiste.
Finalmente possiamo uscire di casa, in punta dei piedi, mascherine, guanti, divisorie in plexiglass e sa solo Dio cosa ci verrà imposto per impedire la diffusione e il contagio coronavirus; sanzioni ed obblighi arrivati da chi cambia idea con la velocità del cambio dei calzini sporchi.
Statistiche, aggiornamenti, informazioni improvvisate, notizie shock, ma per carità. La verità è lontanissima, al contrario della realtà che stiamo toccando con la mano.
Siete ciechi se non vedete dimagrire dopo la quarantena il vostro conto corrente, se non vi rendete conto che i decreti gli stiamo pagando con i risparmi di una vita (per chi ancora gli possiede) e con la nostra salute.
Mutuo o affitto da pagare pur aver sospeso le rate, spesa alimentare senza soldi, tasse rimandate da pagare e con tanto d’interessi, cassa integrazione ancora da ricevere. E il reddito di cittadinanza concesso a qualche onesto massacrato e a tantissimi delinquenti “scovati per caso” senza diritto di riceverlo e col reddito di emergenza che per i requisiti richiesti non verrà concesso a nessuno.
La lista è lunga ma soffriamo di sordità e cecità rifiutiamo di vedere, rifiutiamo di sentire. In questi mesi ha guadagnato, in gran parte, il raccomandato, il nullafacente, l’incapace, il furbo ma non il lavoratore, e neanche il vero imprenditore. Stipendi da decine di migliaia di euro, aumentati a dismisura solamente per “sfornare” un vagone di carta che dà il potere a chi deve decidere se sei regolare/idoneo oppure no.
Ogni giorno, cittadini comuni come me, sono usati per i giochi dei politici con tanto di sceneggiate da burattinai nelle aule del Montecitorio e in dirette Tv. Non ho la libertà di scelta, non mi è concesso di vivere dignitosamente. Decidono tutti: l’Europa, la Germania, l’Olanda, il Governo, il Parlamento, il Senato, il Presidente della regione, il sindaco del comune… tutti meno che noi. Ordinanze, mesi di “clausura”, mesi di paura perché con la paura puoi essere controllato e sottomesso.
Elena Boac