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Gentile direttore
sono mamma di 4 bambini e abito a Modena in campagna nella c.d. frazione delle 4 ville.
Da mesi ormai si parla della presenza del lupo nelle campagne circostanti i centri abitati di Lesignana, Ganaceto e Villanova. Gli esperti, tra cui il responsabile del Pettirosso, la Polizia Provinciale, ci dicono che il lupo è specie protetta, non è pericoloso per l'uomo, non attacca l'uomo, bisogna imparare a convivere...
Stamattina nell'accompagnare a scuola i bimbi due enormi lupi ci hanno attraversato la strada, alle 8.15, in pieno giorno, tranquilli. Abbiamo fatto un video che li riprende quando ormai si erano allontanati, ma rende l'idea delle dimensioni degli esemplari.
Ora nel vademecum rinvenibile on line, di cui mi è stata raccomandata la lettura anche da parte della Polizia Provinciale da me contattata, redatto (ca' va sans dire) dall'associazione 'io non ho paura del lupo' ci raccomanda solamente di non lasciare scarti di cibo nelle vicinanze delle case e per il resto non ci sono pericoli.
Fa menzione della difesa dai lupi degli allevamenti, degli animali domestici, ma i bambini? non sono menzionati, ci mancherebbe. La prima questione è: come la mettiamo con la raccolta porta a porta dell'umido e anche delle altre categorie di rifiuto che senz'altro sono attrattivi per qualsiasi animale se non altro per l'odore? Detto questo domando polemicamente quanto segue: al giorno d'oggi ci stracciamo le vesti sull'importanza della cosiddetta Outdoor education, l'importanza per i bambini di vivere a contatto con la natura, la necessità di far vivere ai bambini in autonomia lo spazio esterno naturale ecc...
I miei figli sono bambini fortunati, possono tutti i giorni giocare in cortile, correre in campagna, girare in bicicletta anche da soli nei campi intorno a casa... Ma voi, dopo aver visto i lupi a due passi da casa, li lascereste dei bambini girare per campagna sapendo che possono incontrare proprio un lupo? Molto meglio se i bambini stanno in casa davanti a un bel tablet collegato on line, al 'sicuro', e il contatto con la natura lo vivono misurato, centellinato, salutario, solo quando c'è il sole, il prato non è bagnato, il parchetto è sufficientemente artificializzato e la mamma è a due passi e controlla ansiosamente l'orizzonte per verificare che non si avvicini qualche pericoloso predatore.
Paura atavica ingiustificata e culturalmente arretrata o buon senso?
Grazie per l'attenzione
Cecilia
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>