Modena Est, differenziare così è impossibile
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Modena Est, differenziare così è impossibile

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Lo scorso agosto ho trovato un banchetto di pantegane sul marciapiede alle 8 del mattino, intente a sventrare sacchi di plastica e carta


Modena Est, differenziare così è impossibile
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Buongiorno, sono una cittadina modenese residente a Villanova e titolare di uno studio professionale nel quartiere artigianale Modena Est.
Desideravo portare all'attenzione dei vostri lettori la situazione sgradevole e vessatoria alla quale ci sentiamo sottoposti, in quanto residenti in un quartiere letteralmente dimenticato dalla nostra amministrazione, dalla condizione del manto stradale all'assenza di servizi, ivi incluso il ritiro dei rifiuti gestito da Hera per conto del Comune.

Siamo passati dalla raccolta differenziata con appositi cassonetti a quella porta a porta, con evidenti criticità tecnico-pratiche. 
Premetto che la nostra abitazione - così come  un'altra decina nella porzione agricola di questa via - si trova lungo una strada di campagna, per cui il conferimento dei rifiuti implica un tratto di strada di 1,4 km e l'uso inevitabile dell'automobile (non proprio alla porta di casa, insomma).

Il che si traduce nel dover andare appositamente al conferimento la sera precedente (nel caso in cui uscendo di casa la mattina ci si scordi di caricare il sacchetto indicato in quel giorno), pena il ritrovarsi con il cumulo degli scarti da tenere a casa. In particolare l'organico, per il quale esiste cassonetto a conferimento libero, sempre a 2,8 km (andata/ritorno) dalla porta di casa.
I vicini bruciano direttamente i rifiuti cartacei e plastici nei cortili delle case di campagna, dentro ai famosi bidoni di latta. Infatti l'effluvio delle pire abusive si spande nell'aria diverse volte a settimana. Come dar loro torto?
A causa della distanza dall'abitazione al cassonetto ci era stata applicata una tariffa agevolata.

Alla fine di settembre 2022 sono state introdotte le nuove modalità per il ritiro dei rifiuti mediante uso di una tessera magnetica, con la quale aprire i cassonetti, stavolta con ampio raggio di azione, vale a dire in ogni parte della città dotata del medesimo sistema (in teoria).
La tessera è in numero di una a famiglia, quindi dobbiamo ricordare chi tra noi deve portare fuori i rifiuti, oppure destinare a una sola persona il compito in via definitiva.
I cassonetti sono collocati sempre a 1,4 km da casa, però, vista l'innovazione, la tariffa agevolata è decaduta. E qui insorge un più che vago senso di presa in giro...

Per quanto riguarda la sede della mia attività, ho un piccolo studio professionale nel quale produco 2-3 sacchetti all'anno di rifiuti plastici e cartacei e forse 5-6 sacchetti di indifferenziata. Dall'inizio di questa nuova avventura espongo il sacco sul marciapiede dal quale gli addetti di Hera dovrebbero ritirarlo. Non è mai successo, costringendomi a riportarlo dentro il giorno seguente, salvo recarmi direttamente al Calamita per conferirlo.
Lo scorso agosto ho trovato un banchetto di pantegane sul marciapiede alle 8 del mattino, intente a sventrare sacchi di plastica e carta, costringendo me e la mia cliente a rifugiarci in auto per l'impossibilità di raggiungere la porta dell'ufficio.

Mi è stata consegnata una carta smeraldo, ma nella via non esistono cassonetti, quindi devo andare presso la polisportiva Modena Est o in via IX gennaio per conferire l'indifferenziata, mentre carta e plastica li espongo puntualmente, poi altrettanto puntualmente li ritiro senza che nessuno li abbia visti... Poiché la consegna del Kit raccolta differenziata a casa (Villanova) non è avvenuto (eravamo a casa, ma l'addetto ha infilato un foglietto nella casella della posta per dire che non c'era nessuno e andare in via Razzaboni a ritirare i cestini e i sacchetti), così come in studio mi è stato letteralmente 'lanciato' in cortile, ho speso tempo per andare alla casa Smeraldo di Razzaboni ed esporre agli addetti la situazione assurda. Era il 14 ottobre 2022.

Da allora ho telefonato 3 volte al numero verde, ho inviato mail ordinaria al responsabile comunale del servizio, seguita da PEC, per vedere in tutta risposta una lettera di marzo 2023, in cui si annunciava che - vista la comodità del servizio porta a porta - veniva soppressa la tariffa agevolata. In caso la desiderassi, devo recarmi con apposita fotocopia compilata presso Via Archimede a richiedere il contenitore per il compostaggio, il che attesterebbe la mia effettiva residenza in mezzo ai campi. Peccato che il contenitore sia già in mio possesso da alcuni anni, sotto la precedente gestione rifiuti urbana. Per questo disservizio spenderei circa 100 euro/anno per l'abitazione e 200 per lo studio professionale.

Non pago la Tari dal settembre 2022 e continuerò a non pagarla, finché non avrò una risposta congrua alle mie necessità e soprattutto un servizio adeguato a tariffe che suonano più come un'estorsione che come il compenso di un servizio. Mi sono rivolta ad associazioni consumatori e sto procedendo per vie legali. 
Credo sia ora di finirla.
Grazie
Alessandra Borelli

P.S. Sono la stessa stupida che nel 1988 scrisse un volumetto dal titolo 'Riciclare è semplice', pubblicato su scala nazionale, in quanto redattrice della rivista Terra Nuova. Oltre al danno la beffa...

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