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Egregio direttore,
in un momentaccio come questo in cui è determinante rispettare le regole ormai ripetute come un mantra relative al contenimento del contagio Covid 19, pare che vi sia un’isola felice dove le regole sembra non debbano essere rispettate. Molte regole. Anche molte di quelle, non inerenti la sanità, che possono essere eluse senza troppe difficoltà e soprattutto senza che qualcuno di deputato a farlo faccia almeno un richiamo. Il passaggio frugale delle forze dell’ordine, senza mai scendere dal veicolo di servizio nemmeno per capire ciò che succede, invece di rappresentare un presidio del territorio, rischia di essere inteso come il dato confermativo che le attività illecite in corso si possano, invece, svolgere.
Entro nel merito della questione. Al parco XX aprile di Modena gli spacciatori, giorno e notte svolgono, pressoché indisturbati la loro attività redditizia di vendita di veleno.
Lo fanno alla luce del sole, offrendo i loro prodotti a diversi ragazzi (anche ai nostri figli che si trovano a transitare lungo la pista ciclabile, il meno possibile perché ormai non è più zona raccomandabile), insistentemente già dal mattino presto e sino a notte inoltrata. Nel frattempo occupano le panchine, bevono e mangiano e dormono sopra di esse.
Nel fine settimana parte del parco viene occupata da veri tornei (seppur amatoriali) di cricket, con tanto di premiazione finale, con un raduno di persone (assembramento) che abbiamo contatto sino a settanta. Quello spazio per molte ore della giornata non è più fruibile dai cittadini della zona perché le panchine, anche in questo caso, sono occupate quasi completamente dai tifosi (assembramento). E´ difficile transitare anche sulla pista ciclabile perché in parte occupata dalle biciclette dei tifosi e per le palle volanti che non in poche occasioni hanno colpito cittadini che passavano di li.
Ieri sera (18.09.2020) oltre agli spacciatori, oltre al cricket, un gruppo di persone si sono stanziate su alcune panchine a ridosso della pista ciclabile lato palazzi di via Nonantolana ed esponendo tavoli e sedie hanno fatto una bella festa (abusiva) con tanto di cibo, bevande e musica ad alto volume. Qualcuno ballava pure. E anche in questo caso c’era assembramento di persone.
E le regole Covid? E le autorizzazioni per l’occupazione di suolo e per spettacolo pubblico e le autorizzazioni in deroga al rumore dato che le attività si sono protratte oltre mezzanotte? E la disinfezione preventiva per le zanzare che devono fare tutti coloro che organizzano manifestazioni pubbliche? E le comunicazioni alla Questura? E il consumo di alcol? E le mascherine? Viene il dubbio che il valore della salute per noi sia marginale.
Sono mesi che alcuni cittadini della zona segnalano quanto narrato senza avere mai avuto risultati e soprattutto senza che qualcuno si sia interessato alla situazione del parco.
Voglio essere positiva e pensare che siamo un'isola felice dove il covid non rappresenta un pericolo, le zanzare non ci sono e la burocrazia amministrativa può essere facilmente raggirabile e che la droga venduta sia meno dannosa che in altri luoghi. Con tutto questo ottimismo dimenticavo di dire che tutti coloro che stazionano per ore ed ore bevendo anche molto, espletano le loro necessità fisiologiche corporali sulla siepe delle abitazioni di Via Nonantolana facendola diventare una latrina puzzolente alla luce del sole. Insomma, non possiamo certo dire che qua al Parco XXII Aprile, la civiltà e i controlli siano proprio un punto di forza.
Cordiali saluti.
Lettera Firmata