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Il G7 riafferma 'pieno sostegno all’indipendenza, integrità territoriale e sovranità dell’Ucraina nei suoi confini internazionalmente riconosciuti'. In conformità con il diritto internazionale, in particolare con la Carta dell’Onu, il Paese ha 'il legittimo diritto di difendersi dall’aggressione russa e di riprendere il pieno controllo del suo territorio all’interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti'. Al riguardo, i capi di Stato e di governo del G7 hanno rassicurato Zelensky che sono 'imperterriti e fermi nell’impegno a fornire all’Ucraina tutto il sostegno di cui ha bisogno per sostenere la sua sovranità e integrità territoriale. In particolare, i leader del gruppo evidenziano: 'Continueremo a fornire supporto finanziario, umanitario, militare, diplomatico e legale e resteremo fermamente con l’Ucraina per tutto il tempo necessario'. Allo stesso tempo, il G7 si impegna a sostenere l’ex repubblica sovietica 'nel soddisfare le sue esigenze di preparazione per l’inverno'.
È quanto si legge nel comunicato diffuso al termine del vertice straordinario del G7, tenuto in videoconferenza con la partecipazione del presidente ucraino, Volodymyr Zelenksy. La qualificazione degli attacchi missilistici 'indiscriminati' come 'crimini di guerra' è stata ribadita anche dal cancelliere tedesco, Olaf Scholz. La riunione è stata convocata a seguito dei bombardamenti russi che hanno colpito 'le infrastrutture e le città' dell’ex repubblica sovietica, provocando la morte di 'civili innocenti'. Alla riunione ha partecipato anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per la quale 'il sostegno della Bielorussia all’aggressione russa deve avere delle conseguenze'.
Il G7 'condanna fermamente e inequivocabilmente l’illegale tentativo di annessione' da parte della Russia delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson, nonché della repubblica autonoma di Crimea e della città di Sebastopoli. Il gruppo ribadisce 'solennemente' che non riconoscerà 'mai queste annessioni illegali o i referendum farsa che la Russia usa per giustificarle'.
Secondo il G7, Mosca ha 'palesemente' violato i principi della Carta dell’Onu. Inoltre, la Russia non ha e non può avere 'una base legittima per modificare i confini dell’Ucraina'. Tutti i Paesi sono quindi chiamati a 'rifiutare queste violazioni del diritto internazionale e chiedere alla Russia di cessare tutte le ostilità' in Ucraina con il ritiro 'immediato, completo e senza condizioni di tutte le sue truppe ed equipaggiamenti militari' dal Paese aggredito.
Nel suo intervento, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha sostenuto che questi attacchi devono spingere i Paesi a sostenere Kiev con la stessa determinazione mostrata finora. 'Condanniamo con forza i bombardamenti sui civili e sulle infrastrutture civili da parte della Russia', ha dichiarato il premier. Il G7 ricorda che ha imposto e continuerà a imporre 'ulteriori costi economici' alla Russia, anche su persone fisiche e giuridiche all’interno e all’esterno dei suoi confini che forniscono 'sostegno economico' ai suoi tentativi illegali di 'cambiare lo status' del territorio ucraino. Allo stesso tempo, il G7 deplora 'i passi deliberati' di Mosca verso l’escalation, come la mobilitazione parziale dei riservisti e 'l’irresponsabile retorica nucleare, che sta mettendo a rischio la pace e la sicurezza globale'. Il G7 riafferma poi che 'qualsiasi utilizzo di armi chimiche, biologiche o nucleari da parte della Russia avrà severe conseguenze'.
Per i capi di Stato e di governo del G7, 'nessun Paese vuole la pace più dell’Ucraina, la cui popolazione ha sofferto morte, sfollamento e innumerevoli atrocità come risultato dell’aggressione russa'. In solidarietà con l’Ucraina, il G7 accoglie con favore la disponibilità di Zelensky a 'una pace equa'. Tale soluzione del conflitto deve includere: 'il rispetto della protezione dell’integrità territoriale e della sovranità sancito dalla Carta dell’Onu; la salvaguardia della capacità dell’Ucraina di difendersi in futuro; garantire la ripresa e la ricostruzione del Paese, anche esplorando strade per impiegare a tal fine fondi della Russia; perseguire i crimini russi commessi durante la guerra'. I capi di Stato e di governo del G7 si dicono poi 'profondamente agitati dai danni deliberati inflitti in acque internazionali nel Mar Baltico' ai gasdotti Nord Stream 1 e 2.
Redazione Pressa
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