Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Soccorrere, e non abbandonare, chi rischia di annegare 'è un dovere di umanità, è un dovere di civiltà'. Francesco ha la voce incrinata quando si appella alla comunità internazionale e rende omaggio alla 'memoria di coloro che non ce l’hanno fatta, che non sono stati salvati', delle vittime dei naufragi, un tributo ai marinai e ai migranti dispersi in mare, con lo sguardo rivolto al Mediterraneo. Il raccoglimento del Papa e dei responsabili di tutte le religioni presenti a Marsiglia, davanti al memoriale dedicato ai marinai e ai migranti dispersi in mare, è il secondo appuntamento di Francesco a Marsiglia, ed è da lì che il Pontefice lancia il suo drammatico messaggio: 'non abituiamoci a considerare i naufragi come fatti di cronaca e i morti in mare come cifre'.
'No, sono nomi e cognomi, sono volti e storie, sono vite spezzate e sogni infranti. Penso a tanti fratelli e sorelle annegati nella paura, insieme alle speranze che portavano nel cuore. Davanti a un simile dramma non servono parole, ma fatti. Prima ancora, però, serve umanità: serve silenzio, pianto, compassione e preghiera'. Papa Francesco chiede a tutti i presenti un momento di silenzio in memoria di chi ha perso la vita tra i flutti, 'lasciamoci toccare dalle loro tragedie', è l’indicazione del Papa che, subito dopo il raccoglimento, guarda a chi fugge 'da conflitti, povertà e calamità ambientali e che poi trova tra le onde del Mediterraneo il rifiuto definitivo alla loro ricerca di un futuro migliore'.'Amici, anche davanti a noi si pone un bivio: da una parte la fraternità, che feconda di bene la comunità umana; dall’altra l’indifferenza, che insanguina il Mediterraneo. Ci troviamo di fronte a un bivio di civiltà. O la cultura dell’umanità e della fratellanza o la cultura dell’indifferenza: che ognuno si arrangi come può' - ha detto il Papa.
L’indignazione del Pontefice è forte, 'perché non è possibile rassegnarsi a vedere esseri umani trattati come merce di scambio, imprigionati e torturati in modo atroce. Non è più possibile assistere ai drammi dei naufragi, dovuti a traffici odiosi e al fanatismo dell’indifferenza, l'indifferenza diviene fanatica. Le persone che rischiano di annegare quando vengono abbandonate sulle onde devono essere soccorse. È un dovere di umanità, è un dovere di civiltà'.
L’esempio di civiltà deve arrivare dai rappresentanti delle diverse religioni, indica il Papa, loro saranno benedetti dal Cielo, 'se in terra e sul mare' sapranno prendersi cura dei più deboli e se sapranno 'superare la paralisi della paura e il disinteresse che condanna a morte con guanti di velluto'. Accoglienza e amore per lo straniero in nome di Dio sono 'alle radici dei tre monoteismi mediterranei e questo è vitale se, come nostro padre Abramo, sogniamo un avvenire prospero'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>