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Patrick Zaki, lo studente dell’università di Bologna accusato di “diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese” e di avere scritto un articolo nel 2019 sulle discriminazioni subite dai copti egiziani, è stato condannato oggi a tre anni di carcere. Secondo quanto riferiscono gli attivisti su Twitter, Zaki è stato arrestato mentre si trovava in tribunale e sarà trasferito di nuovo in carcere. Il verdetto di oggi è inappellabile.
L’avvocatessa di Zaki, Hoda Nasrallah, ha dichiarato ad “Agenzia Nova” che dalla pena di 3 anni comminata oggi saranno decurtati i 22 mesi già trascorsi dietro le sbarre. Pertanto, il ricercatore egiziano dovrà trascorrere in carcere 14 mesi, poco più di un anno. “Attendiamo che il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi conceda la grazia”, ha affermato Nasrallah.
La vicenda giudiziaria di Zaki è iniziata con l’arresto tra il 7 e l’8 febbraio 2020 e dura da più di tre anni, di cui 22 mesi passati in carcere. Lo studente era stato catturato tre anni fa dopo l’atterraggio all’aeroporto del Cairo dagli agenti dei servizi segreti. Per circa 24 ore non erano trapelate sue notizie né ai familiari né ai media. La notizia del suo arresto era stata divulgata successivamente dall’Egyptian Initiative for Personal Rights solo il giorno successivo.
Redazione Pressa
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