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Tra fine dicembre e inizio gennaio il crollo dei transiti attraverso il Canale di Suez è stato del 38 per cento. Un'enormità se si pensa che Suez rappresenta il 12 per cento del commercio mondiale in termini di transito merci, il 30 per cento in fatto di container, il 10 per cento per i prodotti petroliferi raffinati, l’8 per cento per il gas naturale liquefatto (Lng) e il 5 per cento per il greggio. Le tensioni in Medio Oriente particolarmente accese nelle ultime settimane, corrono il rischio di mettere in grande difficoltà anche l'economia italiana. Infatti il 40% del traffico nazionale passa attraverso il Canale di Suez.
Gli attacchi dei ribelli anti occidentali e contro Israele alle navi in transito nel Mar Rosso stanno spingendo molti armatori a cambiare rotta e a circumnavigare l’Africa, allungando il percorso di 6000 chilometri passando per il Capo di Buona Speranza e impiegando mediamente 14-15 giorni in più.
Il risultato è che le merci in partenza dall’Asia impiegano meno tempo ad arrivare a Rotterdam che a Genova, Gioia Tauro o Trieste favorendo così i porti del Nord Europa, da Anversa ad Amburgo. In questo modo il Mediterraneo e i commerci con l’Asia rischiano di perdere volumi consistenti di traffico dopo anni in cui si è tanto investito sui porti italiani e si è lavorato per trasformare l'Italia in una piattaforma logistica interconnessa con gli altri porti del Mediterraneo.
Per queste motivazioni i prezzi dei container sono aumentati vertiginosamente. Sulla tratta Cina-Rotterdam, nell'ultimo mese il prezzo è passato da 1.600 dollari a 4.750 dollari. Lo stesso per la tratta Cina-Mediterraneo passata da 2.400 a 5.500 dollari.
Una situazione che se dovesse perdurare provocherà un aumento dei prezzi, compromettendo il lavoro in corso atto a contenere l'inflazione, e potrebbe inoltre creare anche difficoltà per le aziende nazionali che esportano verso la Cina e l'Oriente. Sul fronte dei trasporti è inevitabile che tutto il comparto legato alla logistica, movimentazione e trasporto delle merci sia già entrato in crisi.
Cinzia Franchini
Redazione Pressa
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