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'La Tunisia è un Paese sicuro, e questo vuol dire che quando si va poi alle commissioni territoriali per la domanda di asilo questa non verrà accolta. Quindi è inutile mettersi in mano alla criminalità organizzata per un viaggio che può andare male'.
Parole del Ministro dell'Interno Lamorgese, pronunciate nel settembre scorso alla festa dell'Unità di Modena. A 8 mesi da quelle parole la realtà si mostra lontana da quello scenario che da quelle dichiarazioni ci si poteva aspettare. Perché i migranti, vittime di scafisti senza scrupoli, hanno continuato a partire e ad arrivare, anzi molto più dell'anno precedente e di quello prima ancora. Nei primi tre mesi e mezzo del 2021 è sbarcato sulle coste italiane un numero due volte e mezzo superiore a quello relativo agli sbarchi dello stesso periodo dello scorso anno (già inferiore a quello del 2019).
Ovvero, al 16 aprile, 8.522 rispetto ai 3.277 dello stesso periodo del 2020. La maggioranza della nazionalità dichiarata al momento dello sbarco? Quella tunisina. Ovvero quel 'paese sicuro' riconosciuto come tale dal Ministro Lamorgese, dal quale non ci sarebbe dovuta emergere una nuova emergenza tale da giustificare una partenza disperata verso l'Italia e tantomeno una motivata richiesta di asilo. Da qui la certezza dei mesi scorsi del Ministro: 'Nessuna richiesta di asilo sarà concessa per chi proviene da quel Paese. Dopo 8 mesi invece il numero degli arrivi clandestini, da quel paese, è da record. Sono 1222 qualli sbarcarti dalla Tunisia rispetto agli oltre 8500 totali da inizio anno. E quella tunisina è la cittadinanza maggioramente rappresentata dai nuovi migranti sbarcati. Insomma, qualcosa, evidentemente, sia rispetto al contrasto agli sbarchi e soprattutto agli accordi con la Tunisia per limitare all'origine i viaggi disperati e di morte verso l'Italia.
Numero di sbarchi e di morti in costante aumento, nel giorno in cui l'ex Ministro dell'Interno Salvini viene rinviato a giudizio nella vicenda Open Arms e al governo c'è la stessa Lamorgese, espressione di un governo sostenuto anche dalla Lega di Salvini ma che ha demolito, da sinistra, i decreti firmati da Salvini. Fatto sta che la situazione sbarchi nell'ultimo anno, è nuovamente cambiata, ma in peggio. Insieme, purtroppo, a quella dei morti. Nelle ultime 48 ore ore sono 41 le persone partite dalla Tunisia e annegate, come hanno fatto sapere in una nota congiunta Oim e Unhcr; tra loro nove donne e un bambino. Una tragedia caduta nel silenzio e offuscata ancora una volta dalle polemiche sull'operato del nuovo governo che di nuovo, in questi mesi, e su questi temi, non ha dimostrato ben poco.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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