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Una conferenza stampa annunciata e dalla quale erano previste novità, ma alla fine di novità almeno su tempi, obiettivi, dosi di vaccino, ritmo del piano vaccinale, ce ne sono state davvero poche. Pochissime. Tanti auspici, del resto già noti, ma pochi numeri. L'unico, ribadito, quello sulle 500000 dosi di vaccino poste come obiettivo del piano vaccinale, confermato al premier anche dal commissario all'emergenza Figliuolo, così come quello delle riaperture a breve. Ma qui non c'è nemmeno una data da annunciare. Fine aprile, inizio giugno, 'e chi lo sa' - afferma Draghi. 'Voglio vedere le prossime settimane per parlare di riaperture, riaperture in sicurezza. Le prossime settimane devono essere di riaperture, ma riaperture in sicurezza. Tanto più celermente procedono le vaccinazioni di categorie a rischio, tanto più celermente potremo riaprire. Dipende dall'andamento dei contagi'
Ma è proprio sui vaccini che Draghi dipinge una prospettiva che forse rappresenta la vera novità in una conferenza stampa di fatto avara di contenuti: quella per la quale arriveranno varianti su varianti che di fatto obbligheranno a continare a vaccinare la popolazione per gli anni a venire. Intanto rimane il problema delle ancora scarse forniture. Anche in questo passaggio Draghi non usa mezzi termini. 'C'è stata una campagna contrattuale quanto meno leggera, sicuramente in futuro ci saranno accordi fatti meglio'
Sul fronte della disponibilità 'questa non è calata' - rassicura Draghi. 'Oggi abbiamo chiuso con oltre 320mila somministrazioni, come prima Pasqua. Non ho dubbi sul fatto che gli obiettivi vengano raggiunti ma occorre concentrarsi sulle classi di età. È il momento di prendere decisioni, la tutela dei soggetti più esposti è al centro per le riaperture e quindi della ripresa economica. Se proteggiamo chi è più esposto riapriamo con più tranquillità, il lavoro procede e ora è il momento di fare delle scelte di direzione”, ha aggiunto Draghi.
“L’obiettivo delle 500 mila vaccinazioni al giorno- assicura- sarà rispettato. Sì, lo confermo, ho chiamato il commissario Figliuolo”. Ma -aggiunge il premier- “dovremo continuare a vaccinarci anche negli anni a venire perché ci saranno le varianti”.
Redazione Pressa
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