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Voto ai sedicenni? Ma noooo!!! Non si può dare una responsabilità di questo genere ai “bamboccioni” scansafatiche e viziati, che non conoscono neppure il nome del ministro all'Innovazione tecnologica, loro che non sanno più vivere senza cellulare e computer!
Queste sono le giustificazioni date da chi grida al “marketing” politico. La proposta di Enrico Letta, rilanciata da Di Maio, serve solo a erodere consenso alla Lega, ampliando la base di votanti per la Sinistra.
La recente manifestazione “Friday for Future” ha fatto luccicare gli occhi a qualche politico progressista. “Ma quanti sono?” avrà pensato. “Sono migliaia di voti!”. Il movimento ispirato da Greta Thunberg ha fatto conoscere una generazione sempre più consapevole della realtà che la circonda, in grado di orientare il dibattito politico fuori dal solito triangolo sicurezza/tasse/pensioni; una generazione, però, che sembra essere oltre la contrapposizione destra/sinistra ed è forse più vicina a Di Maio che a Zingaretti.
Non è poi da trascurare il fatto che la Lega del Capitano fu la prima a voler dare il voto ai sedicenni. I veri esclusi dal conteggio preventivo sono i sostenitori del Cavaliere, sempre più rari anche tra brizzolati e canuti.
Ma quanti voti sarebbero? Pochi, circa 1,4 milioni, il 2% della popolazione italiana: affatto decisivi anche se tutti votassero per lo stesso partito. Alcuni sociologhi come Ilvo Diamanti, poi, affermano che nella maggioranza voterebbero esattamente come i genitori. Questo il suo giudizio: «I giovani italiani sono pochi e sbiaditi. Non sono un soggetto politico come lo erano fino a qualche decennio fa. Non sono più capaci di imporre alcuna questione nel discorso pubblico.» Sbiaditi: nostalgia dei Sessantottini? E poi c’è un altro rischio: chi eleggerebbero? Sicuri che la loro tendenza sia progressista? È interessante, a questo proposito, scoprire che alle ultime europee i 18enni hanno votato in massa per Salvini!
Dal punto di vista di chi scrive, il voto ai sedicenni è una scelta giusta, al di là dei calcoli elettorali e dei giudizi trancianti di qualche adulto, che può essere sintetizzato in “Bamboccioni” scansafatiche e viziati, che non conoscono neppure il nome del ministro all'Innovazione tecnologica, ad esempio, loro che non sanno più vivere senza cellulare e computer! Peccato che questi “adulti” siano le stesse persone che, per sgravarsi la coscienza da genitore sempre assente e stressato, che non ha tempo da dedicare ad ascoltare i pargoletti, comprano al figlio l'ultimo Smartphone o il portatile più potente e leggero. Le stesse persone che il nome Paola Pisano non dirà nulla, ma quando andranno a controllare su internet scopriranno che è il famoso… Ministro dell’Innovazione tecnologica.
Per quel che può valere, io dico sì! Sì al voto ai sedicenni, che proprio per questa nuova responsabilità si sentiranno più adulti, s'informeranno sulla politica e i suoi protagonisti, porteranno una ventata d’innocenza e idee, discuteranno tra loro del futuro che li attende. Il futuro è dei ragazzi,. non di quelli con la mia età che hanno rovinato ogni i cosa. I ragazzi hanno tutto il diritto di fare qualcosa per decidere a chi dare la possibilità di renderlo meno angosciante, a quali progetti offrire il personale sostegno politico. Finché saranno trattati da bambini, resteranno tali.
Massimo Carpegna