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'Io Ministro? Non credo perché non mi chiameranno, ma se dovessero chiamarmi direi di no se la prospettiva fosse quella di continuare ad aumentare il debito pubblico'.
Rispondeva così, Carlo Cottarelli, due settimane fa, al forum Monzani alla nostra domanda su un possibile suo incarico di governo nel nuovo esecutivo che potrebbe nascere dall'alleanza M5S-Lega. Chissà se immaginava il fallimento del tentativo di governo Lega-M5S e del Prof Conte che dopo avergli chiuso la porta gli avrebbe indirettamente aperto il portone principale, quello che immette alla Presidenza del Consiglio. Perché è di questo che questa mattina parlerà con il Capo dello Stato. Della guida di un governo del Presidente, ultima ipotesi capace di evitare il ritorno alle urne, falliti i tentativi di formare un governo politico. E se così fosse non si potrebbe che prospettare un asse di governo trasversale M5S-PD.
Cottarelli, assoldato e poi licenziato da Renzi come incaricato alla spending rewiev, non sarebbe inviso al PD soprattutto a quella parte non renziana. Difficile il sostegno della Lega che al di la del suo nome, ha sempre dichiarato, attraverso Salvini, di escludere l'ipotesi di sostenere un governo del Presidente. Una ipotesi che potrebbe riaccedere anche le mire di governo delle componenti di Forza Italia, fino ad ora di fatto escluse dalla trattative per il governo Lega-M5S, abortito in avanzata fase di gestazione dal veto posto dal Presidente rispetto al nome del ministro Savona. Al quale allo stesso tempo, non ci sarebbe stata, da parte del Prof. Conte, alcuna disponibilità ad una proposta alternativa rappresentata dal nome di Giorgetti della Lega, figura di economista che sarebbbe stata gradita allo stesso Presidente Matterella
Redazione Pressa
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