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Ironie su Greta: ma il problema è reale. Chi sono i 'gretini'?

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Noi, che ci limitano allo sberleffo, all'offesa gratuita, al non comprendere la drammaticità del momento, cosa siamo?


Ironie su Greta: ma il problema è reale. Chi sono i 'gretini'?
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La nostra epoca potrebbe essere riassunta in due atteggiamenti che la contraddistinguono. Il primo di questi si potrebbe definire “mancanza d’analisi critica”. I latini avevano formulato una domanda che, nella sua semplicità, stimolava la ricerca, la comprensione dei fenomeni e di chi li aveva prodotti. Cui prodest? A chi giova? Nella “Medea” di Seneca leggiamo: “Cui prodest scelus, is fecit”, cioè “Colui al quale il crimine porta vantaggi, egli l’ha compiuto”. Veniamo ai giorni nostri. Recentemente, la sedicenne ambientalista Greta Thunberg ha tenuto un discorso all’Assemblea delle Nazioni Unite. Ecco la traduzione: “Il mio messaggio è: vi teniamo d’occhio. Tutto ciò è sbagliato! Io non dovrei essere qui. Io dovrei essere a scuola, dall’altra parte dell’Oceano. E invece voi avete chiesto a noi ragazzi di venire qui per avere ancora una speranza.

Come vi permettete? Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote, senza considerare che io sono tra i giovani fortunati. Le persone soffrono. Le persone stanno morendo e i nostri ecosistemi stanno collassando. Siamo al principio di un’estinzione di massa e tutto ciò di cui sapete parlare è il denaro e le favole su una crescita economica! Ma come osate? Per più di 30 anni la scienza è stata chiara: come riuscite a guardare altrove? Come riuscite a venire qui, a dire che state facendo abbastanza, quando in realtà la politica e i governi sembrano essere ancora lontani. Voi dite di ascoltarci e di capire l’urgenza del momento; non importa quanto io sia triste e arrabbiata: io non vi credo, perché se voi aveste capito effettivamente la situazione, continuando ad agire in modo sbagliato, allora sareste da considerare dei malvagi… Ci state deludendo.

Ma i giovani stanno iniziando a capire il vostro tradimento. Lo sguardo delle future generazioni è sopra di voi. Se scegliete di deluderci, allora non vi perdoneremo mai. Non vi lasceremo andare via così. Qui e in questo momento è dove noi segniamo la linea: il mondo si sta svegliando e, vi piaccia o no, il cambiamento sta arrivando”.

Che si stia osservando una mutazione climatica importante è sotto gli occhi di tutti, non giustificabile con un “il mondo ha sempre vissuto stagioni più calde o più fredde”. I fenomeni momentanei non incidono in modo significativo sulla natura: non basta qualche giornata in più di Sole estivo per popolare il nostro mare di pesci tropicali, sciogliere un ghiacciaio secolare come quello del Monte Bianco, investirci di twister come mai abbiamo conosciuto o riportare alla luce le terre della Groenlandia, trasformando in acqua 10 miliardi di tonnellate di ghiaccio. Questi sono fatti incontrovertibili, a conoscenza di tutti ormai e il colpevole indiscutibile è l’Uomo, attraverso principalmente l’utilizzo di combustibili fossili, la deforestazione e l’allevamento intensivo degli animali per ottenerne carne. Un giro vorticoso di miliardi di dollari nasce dal consumo di petrolio, di carbone, dall’abbattimento delle foreste come quella dell’Amazzonia e dalla produzione di alimenti, che è il triplo del fabbisogno per la popolazione dell’intero pianeta e in gran parte diventa rifiuto organico. Questi colossi industriali finanziano la politica e le campagne elettorali, sono proprietari di televisioni, giornali, radio, sostengono le maggiori università e istituti di ricerca, pagano scienziati e ricercatori. Cui prodest: a chi giova zittire Greta Thunberg? La risposta è fin troppo semplice!

L’altro atteggiamento è quello d’osservare la realtà attraverso soluzioni e risposte già confezionate. Non più abituati ad una rigorosa capacità analitica, si abbracciano le tesi formulate da altri e così non si discute sulle parole della giovane ambientalista, se possano avere una corrispondenza con il vero, se una possibile catastrofe ambientale abbia Paesi e centri di produzione più responsabili di altri, cosa fare per costringerli a cambiare rotta. No, tutto ciò passa in secondo ordine, non è rilevante ed è molto più divertente dissertare sul viso contratto della Thunberg, se possa appartenere ad un soggetto con seri problemi psichici; si segnala la sua incoerenza di ecologista, visto che sulla barca a vela utilizzava una bottiglietta d’acqua in plastica, si prova un’ironica tristezza per una ragazzina che probabilmente recita a memoria un testo scritto da altri; si suggerisce l’idea che tutto ciò sia un business della famiglia o di qualche occulto burattinaio. In tutte le storie più appassionanti di questo secolo, c’è sempre un complotto internazionale, un “grande vecchio” che manovra ogni cosa da una villa sperduta tra le montagne svizzere. In questo caso, come in tanti, la strategia è fin troppo evidente: se vuoi azzerare un’idea, scredita chi l’ha formulata.

I seguaci di Greta sono così diventati i “Gretini”! Quelli che girano con lo smartphone, passano la giornata davanti al computer, al televisore, non fanno un passo a piedi neanche morti, ma “bigiano” la scuola in difesa della natura! Ma va là… Supponiamo, però, che davvero l’adolescente svedese sia una psicopatica, reciti la parte dell’ecologista dura e pura senza esserlo veramente, legga testi elaborati da altri e che neppure comprende, e che le sue rimostranze facciano parte di un astutissimo marketing per vendere magliette, libri, merchandising di ogni tipo… cosa cambierebbe? Il veleno che spargiamo ovunque è una favola che qualche idealista ci racconta per illudersi d’avere uno scopo nella vita? È tutto falso, perché il nostro mondo, in verità, è ben lontano da possibili catastrofi ecologiche? I grandi della Terra si stanno davvero impegnando per non distruggere l’Amazzonia? Si stanno impegnando per limitare la produzione d’energia tramite combustibili fossili e preferire fonti alternative e rinnovabili? Forse i sostenitori di Greta Thunberg sono dei “gretini”, ma a questo punto mi pongo una domanda: e noi, che ci limitano allo sberleffo, all’offesa gratuita, al non comprendere la drammaticità del momento, cosa siamo?

Massimo Carpegna


Massimo Carpegna
Massimo Carpegna

Visiting Professor London Performing Academy of Music di Londra. Docente di Formazione Corale e del master in Musica e Cinema presso Istituto Superiore di Studi Musicali Vecchi Tonelli..   Continua >>


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