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Johnson prova a rassicurare gli scozzesi sulla Brexit

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La linea dura di Johnson sulla Brexit sta portando il paese verso il 'disastro' ha detto proprio oggi Sturgeon, senza usare giri di parole


Johnson prova a rassicurare gli scozzesi sulla Brexit
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Il primo ministro britannico Boris Johnson è oggi in Scozia con l'obiettivo di fugare i timori locali riguardanti la Brexit. A differenza di Theresa May, Johnson non esclude l'uscita di Londra dall'Unione Europea senza accordo. Per l'attuale primo ministro britannico la priorità è uscire dall'Ue entro il 31 ottobre di quest'anno, con o senza accordo.

Il fatto che Johnson non escluda a priori il no deal ha fatto sorgere timori in Scozia, sia sul fronte indipendentista sia su quello unionista. La scorsa settimana, appena Johnson si insediò al numero 10, la primo ministro scozzese Nicola Sturgeon – leader del partito indipendentista Scottish National Party (Snp) – scrisse una lettera al nuovo premier britannico in cui espresse i suoi timori per l'eventualità di un'uscita della Gran Bretagna senza accordo.

Sturgeon sottolineò i gravi danni che questo scenario avrebbe arrecato alla Scozia e ammonì che – se Londra non sarà in grado di trovare un'alternativa che tuteli l'economia scozzese – il governo di Edimburgo accelererà il processo finalizzato ad organizzare un secondo referendum sull'indipendenza.

Ricordiamo che il 18 settembre 2014 in Scozia si tenne un referendum sull'indipendenza dal Regno Unito. Il no all'indipendenza vinse raccogliendo il 55 % dei voti. Il punto però è che il famigerato referendum sulla Brexit del 23 giugno 2016 vide la Scozia votare in modo diverso dall'Inghilterra. Gli scozzesi si espressero in maggioranza a favore della permanenza nell'Unione Europea. In Scozia il Remain vinse nettamente incassando il 62 % dei voti. Oltre a ciò, tutti i partiti scozzesi si dichiararono contro l'uscita del Regno Unito dall'Unione.

L'Snp – il partito che attualmente è al governo in Scozia – oltre a sostenere la causa dell'indipendenza osteggia con particolare determinazione la Brexit.

Per la verità, gli indipendentisti scozzesi, guidati dalla primo ministro Sturgeon, hanno già da tempo dimostrato di puntare a un secondo referendum sull'indipendenza e l'iter è stato già avviato. Indubbiamente, considerando che la Scozia votò a favore del Remain, la decisione di Johnson di accettare il no deal rafforza le istanze indipendentiste degli scozzesi.

La “linea dura” di Johnson sulla Brexit sta portando il paese verso il “disastro” ha detto proprio oggi Sturgeon, senza usare giri di parole . “Gli scozzesi non hanno votato per questo governo conservatore, non hanno votato per questo nuovo primo ministro, non hanno votato per la Brexit e di certo non hanno votato per la catastrofica Brexit senza accordo che Boris Johnson sta pianificando” ha aggiunto. Secondo la premier scozzese l'obiettivo di Boris Johnson e del suo governo è solo uno: “far uscire la Scozia e il Regno Unito dall'Ue senza un accordo”.

Contro l'uscita senza accordo si è dichiarata anche Ruth Davidson, leader dei conservatori scozzesi, i quali sono unionisti. Davidson ha precisato che se il governo britannico perseguirà l'uscita senza accordo lei non lo sosterrà.

Insomma, sembra che Johnson non abbia amici in Scozia.

Durante la sua visita – proseguimento di un tour iniziato nel fine settimana nel sottosviluppato nord dell'Inghilterra – Johnson dovrebbe incontrare sia Davidson che Sturgeon. Il primo ministro britannico è in Scozia anche per sottolineare l'impegno del governo a stanziare 300 milioni di sterline da investire nella crescita delle devolved nations del Regno Unito, ovvero Scozia, Galles e Irlanda del Nord. Attraverso questo ricco piano di investimenti Johnson punta a rafforzare i legami tra l'Inghilterra e le altre nazioni che compongono il Regno.

Lo scontro sulla Brexit tra Londra e i vertici politici scozzesi ci ricorda un fatto molto importante. L'integrità territoriale del Regno Unito per come lo conosciamo da un secolo dipende da come avverrà l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea.

Massimiliano Palladini

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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