Dopo la visita di pochi giorni fa alla Sea Watch, l'eurodeputato Cecile Kyenge ieri è stata sulla Diciotti.
'Questa mattina ho fatto visita alle persone che in questi giorni, agendo in nome delle regole, dei diritti umani e della solidarietà, hanno prestato soccorso ai superstiti migranti che alcuni esponenti del governo italiano avevano bloccato a bordo della nave di bandiera della Guardia Costiera italiana, la U. Diciotti. Questi migranti si trovavano a bordo a seguito di una operazione di salvataggio avvenuta nelle acque territoriali italiane del Mediteranno -afferma la Kyenge -. Durante la mia visita ho incontrato l'equipaggio della Guardia Costiera, al quale ho espresso la mia gratitudine per la tenacia con cui hanno svolto il loro compito di assistenza ai passeggeri salvati.
Ho poi incontrato anche i rappresentanti di Save The Children, con cui abbiamo discusso di quanto successo, e di come l'Italia debba recuperare subito quel ruolo centrale nella gestione della questione migratoria. È stato evidenziato da tutti che il governo sta attuando una politica miope ed egoista, che non fa che portarci all'isolamento, compromettendo le relazioni con i paesi europei e africani e sopratutto compromettendo la vita delle persone'.
'Come europarlamentare e come cittadina italiana ed europea, ribadisco ancora una volta: il tema della migrazione va affrontato in maniera seria e complessiva, partendo dall’eradicazione delle cause profonde, alla creazione di vie legali, alla lotta contro il traffico di esseri umani, alla politica d’accoglienza e d’integrazione fino alla modifica di tutto il pacchetto asilo, compreso la modifica del regolamento di Dublino.
Il parlamento europeo ha proposto, per quanto riguarda il regolamento di Dublino, un sistema europeo e centralizzato, eliminando il criterio di paese di primo approdo, stabilendo che chi arriva in Italia, arriva in Europa. Il caso della nave Diciotti non è infatti isolato e con l'atteggiamento egoista del governo italiano rischiamo che possa ricapitare un evento simile, forse ancora più drammatico. Quando parliamo di avvenimenti come questo, ricordiamoci sempre che stiamo parlando della vita di persone, persone come me e come voi, che sono state messe in pericolo in nome di una propaganda cieca e spietata - chiude la Kyenge -. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'Europa e dello spirito comunitario: non può più permettersi ulteriori soprusi da parte di ministri xenofobi e populisti. Basta, davvero'