Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Torna questa sera nei cieli italiani lo spettacolo magnifico dell’eclissi totale di Luna. Era dal 2015 che dal nostro Paese mancava uno dei più affascinanti e popolari fenomeni astronomici (che in quell’occasione si svolse in un cielo nuvoloso per parte dell’Italia), pertanto converrà prepararsi per bene e per tempo. In questa occasione la Luna sarà prossima all’apogeo, ovvero alla massima distanza dalla Terra (una cosiddetta “miniluna”), e si immergerà fino al centro dell’ombra terrestre: grazie a questo, la fase totale durerà circa 103 minuti, la più lunga del XXI Secolo.
Inoltre, proprio la notte dell’eclissi, il pianeta Marte raggiungerà l’opposizione mentre sarà prossimo alla sua minima distanza dal Sole (perielio), che identifica la condizione ideale di visibilità del pianeta rosso, la migliore da quella storica dell’agosto 2003: quella del 2018 sarà una cosiddetta “grande opposizione”.
Poiché la Luna piena, condizione indispensabile per la sua eclissi, corrisponde all’avere il nostro satellite in opposizione al Sole, ne consegue che sia Marte che la Luna in eclissi saranno nella stessa regione di cielo, opposta al Sole, a soli sei gradi di distanza: una splendida coppia in rosso che non capita di ammirare frequentemente.
L’osservazione dell’eclissi totale di Luna si effettua ad occhio nudo: la naturalezza di tale visione è parte della spettacolarità del fenomeno. Beninteso, un binocolo e un telescopio offriranno un’immagine ben più grande, ma chi non dispone di alcuno strumento ottico sappia che non rinuncia a nulla di essenziale. Marte, invece, richiede un buon telescopio per ammirarne la calotta polare e i chiaroscuri dei suoi deserti: tra i pianeti visibili ad occhio nudo, è quello più impegnativo da osservare con profitto.
Cos’è l’eclissi totale di Luna.
Com’è noto, in poco meno di un mese la Luna descrive un’orbita ellittica intorno alla Terra, mentre questa si muove intorno al Sole, che illumina entrambe. Per avere l’eclissi di Luna, occorre che quest’ultima si nasconda dalla luce del Sole dentro l’ombra della Terra; appare evidente che l’allineamento necessario tra i tre corpi è quello Sole-Terra-Luna, con il primo e l’ultima dunque visibili dalla Terra in direzioni opposte. Questa condizione, peraltro, corrisponde geometricamente alla fase di Luna piena, da qui il fatto ovvio che le eclissi lunari si verificano quando la fase del nostro satellite è, appunto, piena.
Evidentemente, però, la Luna piena non basta alla ricetta dell’eclissi, altrimenti ne avremmo una al mese (un ragionamento analogo potrebbe farsi per le eclissi di Sole): occorre che il citato allineamento Sole-Terra-Luna sia perfetto, entro margini strettissimi, che di fatto fanno la differenza tra eclissi totale, parziale e… niente eclissi