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Le cinque cause del nascere dei populismi

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Per i populisti, le istituzioni non elette e i controlli incrociati tra le istituzioni sono un fastidioso impedimento che limita la democraticità del sistema


Le cinque cause del nascere dei populismi
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Questa mattina il professore polacco di fama internazionale Wojciech Sadurski ha tenuto presso l'università di Parma un seminario riguardante un tema di grande attualità: il populismo, o meglio, i populismi.

Wojciech Sadurski è docente presso la facoltà di giurisprudenza di Sydney e ha ricoperto incarichi di didattica in numerosi paesi. Per dieci anni è stato professore di teoria del diritto presso l'Istituto Universitario Europeo di Fiesole e ha insegnato, come visiting professor, negli Stati Uniti (Yale Law School e università di New York ), a Singapore (National University of Singapore) e in Canada (University of Toronto).

Sadurski, in qualità di visiting professor, sta tenendo un corso intitolato “Constitutionalism and Transitional Democracies” presso il Dipartimento di giurisprudenza, studi politici e internazionali dell'università di Parma.

Il docente polacco ha aperto il suo seminario chiarendo fin da subito che è sbagliato parlare di populismo al singolare perchè ne esistono diversi tipi.

È più corretto quindi parlare di populismi. Matteo Salvini, Marine Le Pen, Donald Trump, Viktor Orban sono tutti populisti – nota il professore – ma ciascuno in modo e per motivi diversi. In sostanza, ciascun paese ha un proprio populismo specifico, fermo restando che esistono tratti comuni a tutti i populismi.

Secondo Sadurski il populismo può avere almeno cinque cause ma non è detto che esse si presentino tutte allo stesso momento. Le cinque cause sono: preoccupazione per il futuro dell'economia, cioè il timore di una recessione che comporterebbe una riduzione del benessere; globalizzazione, intesa come fenomeno che permette alle aziende di delocalizzare facilmente i processi produttivi con ricadute negative per l'occupazione. È evidente che la seconda causa può intrecciarsi con la prima.
Le altre tre cause sono: preoccupazione per la modernizzazione culturale, cioè il timore che scompaiano i valori e i costumi tradizionali; xenofobia e infine un diffuso sentimento anti-establishment.

Sadurski afferma che il populismo del presidente Donald Trump trae origine dalle prime due cause. In effetti molti elettori di Trump nel 2016 - osserva il professore - erano membri della classe media operaia impoverita perché colpita negativemente dagli effetti della crisi economica, della delocalizzazione e della deindustrializzazione.
A differenza di quello americano, il populismo che è emerso nell'Europa centro-orientale (il professore ha fatto riferimento a Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca) è originato dalle ultime tre cause. In merito al timore della modernizzazione culturale, Sadurski ha accennato al suo paese, che ha visto emergere negli ultimi anni una forte cultura anti-secolare che punta a riaffermare i valori religiosi cristiani.

La xenofobia, concretizzatasi nella netta opposizione alle politiche di ricollocamento dell'Unione Europea, caratterizza tutti i paesi di Visegrad, così come il sentimento anti-establishment. Sadurski afferma che i politici populisti di quei paesi si ergono a rappresentanti della popolazione rurale e delle province utilizzando toni dispregiativi nei confronti degli abitanti delle grandi città e della capitale.
Siccome è studioso di diritto costituzionale, Sadurski è interessato a come i populisti si approcciano alle istituzioni. Egli osserva che i populisti hanno tendenze super-maggioritarie. La maggioranza che vince deve poter governare inconstrastata, cioè senza intralci istituzionali. Da questo atteggiamento deriva una certa insofferenza nei confronti dei pesi e contrappesi e delle istituzioni non elette, come le banche centrali. Ricordate quando Salvini intimò all'ex presidente dell'Inps Tito Boeri che lo criticava di candidarsi?

Per i populisti, le istituzioni non elette e i controlli incrociati tra le istituzioni sono un fastidioso impedimento che limita la democraticità del sistema. “Ma la democrazia non è semplicemente governo della maggioranza!” esclama Sadurski. Quali sono quindi gli elementi necessari per avere una democrazia?

In primis, elezioni libere e competitive, nota il professore. Poi una seria tutela dei diritti civili e politici. Una vera separazione dei poteri che impedisca la degenerazione autoritaria del sistema. Infine, lo Stato di diritto. I politici cioè devono agire all'interno della legge e da essa devono essere limitati. Pure lo Stato di diritto, come la separazione dei poteri, serve a evitare derive autoritarie.
In sostanza, Sadurski ha voluto dire che la democrazia che conosciamo noi contemporanei è di tipo liberale e rappresentativo. Si tratta di un tipo particolare di democrazia, ma non è l'unico. Dalla sua analisi si deduce che gli atteggiamenti super-maggioritari di alcuni politici populisti potrebbero mettere in discussione la liberal-democrazia rappresentativa per come la conosciamo causando il passaggio verso un altro tipo di democrazia, probabilmente illiberale.

Il professore ha accennato anche alla situazione del suo paese d'origine dove negli ultimi anni il governo guidato dal partito Diritto e giustizia (Pis) ha adottato delle riforme che hanno messo in discussione lo Stato di diritto e il sistema di pesi e contrappesi. Tra le altre cose, il Pis ha paralizzato la corte costituzionale polacca, esautorandola in parte, e ha incrementato il controllo politico sulla magistratura.

Sadurski ha concluso ricordando il ruolo che le istituzioni europee possono svolgere qualora un paese membro non rispetti più lo Stato di diritto. L'Unione Europea può infatti agire sul piano politico, economico e legale per sanzionare eventuali derive che minacciano la natura liberal-democratica degli Stati membri, attraverso l'attivazione del famoso articolo 7 del trattato sull'Unione Europea.


Massimiliano Palladini

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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