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“Ho sentito il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, a cui ho illustrato la situazione e ciò che sta avvenendo nei territori colpiti dalle esondazioni. Gli ho preannunciato che chiederemo lo stato di emergenza, richiesta che potrebbe essere presa in considerazione già nella prossima seduta del Consiglio dei ministri. Anche per questo, oltre a garantire il massimo sforzo per stare accanto alle persone che hanno adesso bisogno, vogliamo arrivare in tempi rapidi a una stima certa dei danni, per avere chiaro il quadro degli interventi di ripristino necessari e delle risorse certe per i risarcimenti a persone e imprese. E per il lavoro fatto e che stanno facendo voglio ringraziare sindaci, prefetti, forze dell’ordine, volontari e tutto il sistema della protezione civile”. Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dopo le esondazioni nelle province di Parma e Reggio Emilia, oltre alla situazione critica nel modenese legata alla piena del fiume Secchia.
E per fare al più presto il punto della situazione, Bonaccini ha fissato vertici in mattinata a Colorno (Pr), dove si sono verificate infiltrazioni dei torrenti Lorno e Parma, a Reggio Emilia, provincia dove la tracimazione del fiume Enza ha richiesto l’evacuazione di circa mille persone a Lentigione, frazione di Brescello. e a Carpi, dove alle ore 14, è fissata la seduta della Giunta regionale all’ex Campo di Fossoli, nella quale verranno decisi i primi stanziamenti necessari.
Ieri pomeriggio l’assessore Gazzolo aveva tenuto una prima riunione operativa con i vertici del sistema di protezione civile dell’Emilia-Romagna nel centro unificato provinciale (Cup) di Marzaglia (Mo), per fare il punto sulle condizioni del territorio.
Siamo in presenza di piene dalla portata storica, mai registrate in passato, per quanto riguarda il Secchia nel modenese, l’Enza, il Parma e il Lorno nel parmense- spiega Paola Gazzolo-. L’intero sistema di protezione civile è stato mobilitato'
Redazione Pressa
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