Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
La variazione piu' rilevante nei dati relativi al numero dei matrimoni annullati dalla chiesa è il loro dimezzamento nel corso del decennio. Ovvero nel secondo decennio del nuovo secolo le cause si sono sostanzialmente ridotte passando dalle 200 alle 100 all'anno. La durata media delle cause si attesta intorno ai 400 giorni, diminuita negli ultimi due anni ma non tornata al livello degli anni precedenti.
Le cause risultano stabili o piu' in generale in calo, cosi' come la loro durata media negli ultimi due anni. Ma le coppie litigano spesso e, cosi', allungano i tempi delle cause.
È il trend illustrato oggi a Modena all'apertura dell'anno giudiziario del tribunale ecclesiastico regionale emiliano, col vicario giudiziale don Sergio Casini. Il tribunale, nella sua sede modenese, si occupa unicamente di cause di nullita' del matrimonio, nel primo grado di giudizio, ed è competente per il territorio delle diocesi di Modena-Nonantola, Carpi, Reggio Emilia-Guastalla, Parma, Fidenza e Piacenza-Bobbio.
'Emerge- segnala don Casini di fronte ad autorita' e colleghi, dal prefetto Maria Patrizia Paba al vescovo Erio Castellucci- una sostanziale stabilizzazione del numero di cause introdotte, negli ultimi cinque o sei anni. Anche e soprattutto quello dei tempi, appunto, resta un problema: 'Spesso- continua il vicario giudiziale- la litigiosita' delle parti renda difficile individuare la verita' con la dovuta celerita'. La questione del conflitto fra i coniugi, che si prolunga anche durante il processo per accertare l'eventuale nullita' del matrimonio, evidenzia che l'elaborazione del fallimento del proprio matrimonio non e' impresa facile e a volte nemmeno la sentenza, con il suo contributo di verita', sortisce effetti pacificanti'.
'La questione del conflitto fra i coniugi, che si prolunga anche durante il processo per accertare l’eventuale nullità del matrimonio, evidenzia che l'elaborazione del fallimento del proprio matrimonio non è impresa facile e a volte nemmeno la sentenza, con il suo contributo di verità, sortisce effetti pacificanti.
Il Tribunale, pertanto, non ha solo il compito di accertare la verità, ma, in certo qual modo, anche quello di accompagnare le persone coinvolte a comprendere il senso della sentenza e ad accoglierla con animo sereno, come l’espressione di una Chiesa che, in un difficile passaggio della loro esistenza, si prende cura di loro. Non è un compito facile, avendo a che fare quotidianamente con persone che vivono dolori spesso irrisolti e che, nella loro sofferenza, arrivano talvolta a scaricare tutta la loro rabbia e frustrazione proprio su coloro che li stanno aiutando. Fra questi colloco anche il Tribunale e chi vi opera. In tale contesto assume un grande rilievo anche la figura dell'avvocato”.
'I principali motivi di nullità - sottolinea ancora don Casini - restano quelli relativi alla simulazione del consenso, il rifiuto della prole e dell'indissolubilità del matrimonio, e quelli relativi all’incapacità di emettere un valido consenso. Come sempre i dati numerici ci indicano che per ogni singola causa la nullità può essere invocata anche per più di una causa e a ciascuno si deve dare risposta'.
L’Albo degli avvocati presso il Tribunale Ecclesiastico Regionale Emiliano comprende 33 professionisti; molti di loro sono anche avvocati rotali, possono quindi patrocinare in tutti i tribunali della Chiesa.
Per un accordo sottoscritto ormai da tempo, gli avvocati del tribunale di Modena possono patrocinare presso quello di Bologna e viceversa.
L'onorario dell'avvocato va da un minimo di € 1.575 ad un massimo di € 2.992.
Il contributo al costo del procedimento, per l’attore della causa presso il Tribunale, è di € 525.
Il costo è stabilito dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Questo significa che, in realtà, i costi complessivi di qualunque processo di nullità, per quel che riguarda l’attività dei Tribunali di prima istanza come il nostro o di prima istanza e di appello come quello di Bologna, sono per la gran parte, forse addirittura i nove decimi, in carico alla Chiesa.
A chi è in situazione di bisogno o di particolare disagio economico, si arriva a garantire anche la completa esenzione da qualunque spesa. “Accade assai più spesso di quanto non si creda”, conclude don Casini.