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“I fascismi oggi possono essere di tanti tipi e vanno tutti combattuti”. Il presidente della Camera Roberto Fico dà ragione al sindaco di Bologna, Virginio Merola che oggi durante la commemorazione della strage alla stazione del 2 agosto 1980 ha lanciato con forza l’allarme su un ritorno del fascismo. Fico, che era sul palco accanto a Merola, ha commentato al termine della cerimonia le parole del primo cittadino Pd. Il fascismo, ha detto ancora Fico, “è ciò che abbiamo combattuto in questo paese, è la nostra storia“.
“Uno Stato che non cerca la verità fino in fondo non è Stato. Uno Stato che pone ostacoli per impedire la conoscenza della verità non mi rappresenta ed è uno Stato che non voglio - ha detto Fico -. Tutti debbono sapere e debbono conoscere. Uno Stato si fonda su questo. Così potremmo dirci un Paese completo, fino ad allora monchi e zoppi”,
Dal palco, poi, Fico ha voluto salutare la famiglia di Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso in Egitto. “Con la famiglia di Regeni stiamo collaborando per la ricerca della verità, perché tutte le verità vanno ricercate- dice il presidente della Camera-. Non solo per familiari, per tutti noi, perché nessuno può sentirsi escluso da ciò che è successo. La verità deve essere un bene comune e patrimonio di tutti. Uno Stato si regge sulla conoscenza e su cosa sappiamo della nostra storia. Quando riusciremo insieme a sapere tutto, potremmo dirci un Paese forte, unito e uno Stato democratico al 100%”, scandisce Fico.
“L’unica promessa che vi faccio è che io come terza carica dello Stato ci sono al 100%. Questa ricerca della verità è la mia ricerca della verità, non arretrerò mai di un passo“.
Questo l’impegno preso dal presidente della Camera nei confronti dei familiari delle vittime della strage del 2 agosto e con la città di Bologna.
“Questa è la promessa che mi sento di fare, di esserci fino in fondo. Grazie alla resistenza di questa città, perché siete stati voi il vero Stato“, afferma Fico, ricordando che a settembre con l’associazione dei familiari si terrà una “riunione operativa alla Camera per capire come muoverci nel modo migliore” nella ricerca della verità. Sempre a proposito dei familiari delle vittime, Fico afferma: “In questi 38 anni lo Stato si è potuto sostenere grazie a loro. Se Italia può dirsi Stato è perché ci sono persone che hanno lottato senza sosta“.
Redazione Pressa
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