Una nuova Risonanza Magnetica all'avanguardia per la sanità modenese

Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.

Il 13 marzo 1987, 41 anni or sono, al Policlinico di Modena venne istallata, per la prima volta in un ospedale pubblico la Risonanza Magnetica da 1,5, acquistata e donata da Enzo Ferrari, col solo vincolo di destinare il 30% del tempo di lavoro della macchina alla ricerca sulla distrofia muscolare, patologia che gli aveva portato via il figlio Dino. Quella donazione permise alla Sanità Modenese di ottenere un’apparecchiatura che era per l’epoca l’assoluto top della gamma che le consentì di diventare un punto di riferimento nazionale per la Neuroradiologia e, di conseguenza per tutte le Neuroscienze.

Oggi, questo legame tra la Ferrari e gli ospedali di Modena si rinnova, rinforzato da quello con un grande gruppo bancario modenese, la BPER che lo scorso anno ha celebrato i 150° di vita e che è da sempre vicino alla sanità modenese.

La donazione della Famiglia Ferrari, della Ferrari S.p.A. e della BPER, infatti, insieme al contributo di UNIMORE, consente all’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena di acquisire una nuova Risonanza Magnetica all’avanguardia da 3 tesla per l’Ospedale Civile di Baggiovara che dal 2006 ha ereditato dal Policlinico il testimone di punto di riferimento provinciale per le Neuroscienze.