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'La mia presenza qui ha questo significato, partecipazione al dolore che rimane, solidarietà della Repubblica, dovere del ricordo e della memoria perchè non si smarrisca mai quanto avvenuto e ribadire l'esortazione a sviluppare ogni impegno per la verità'. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella oggi a Bologna per rendere omaggio alle vittime delle stragi di Ustica e della stazione di Bologna.
Il presidente Mattarella è arrivato nella stazione di Bologna attorno alle ore 12.20 per rendere omaggio alle 85 vittime della strage del 2 agosto 1980. Dopo aver partecipato alla messa celebrata dal cardinale Matteo Zuppi nella Cattedrale di San Pietro, Mattarella ha raggiunto la stazione dove nella sala d'attesa, quella squarciata dalla bomba, ha deposto una corona di fiori davanti alla lapide che ricorda le vittime. Poi si è fermato qualche minuto in silenzio.
'E' una ferita - ha aggiunto Mattarella - che non può rimarginarsi, per questo chiede ricordo. Il ricordo delle vittime innanzitutto, di quel che è avvenuto per essere vigili, per evitare che si ripeta qualsiasi avvisaglia di strategia di terrore come quella che fu messa in campo allora'.
Poco prima la Messa, celebrata dal cardinale Zuppi nella Cattedrale di San Pietro, in suffragio delle vittime delle stragi. Insieme al Capo dello Stato il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini e il sindaco di Bologna, Virginio Merola. Zuppi e Mattarella si sono salutati dandosi il gomito, una delle forme di saluto in questo periodo di emergenza sanitari.
'Non accettiamo come innocui i semi dell'odio e del pregiudizio, le ideologie che annullano la persona, l'uso di parole che diventano armi, la superficialità di cercare a tutti i costi la convenienza senza difendere la verità e il bene comune.
Chiediamo ancora che chi sa qualcosa trovi i modi per comunicare tutto cio' che puo' aiutare la verità, perchè anche se scappiamo dal giudizio degli uomini non scappiamo dalla nostra coscienza e soprattutto dal giudizio di Dio'. Ha detto il cardinale Matteo Zuppi in un passaggio dell'omelia.
'La Chiesa - ha aggiunto - come una madre non vuole essere consolata finchè non sia donata giustizia, finchè il grano non sia liberato dalla zizzania. E' una sentinella attenta perchè il nemico non approfitti del sonno dell'indifferenza per seminare la zizzania. Da questa memoria, di due tra le ferite più profonde della storia recente del nostro Paese, vorrei sorgesse un impegno rinnovato, personale e comunitario, per l'Italia e per l'Europa tutta, in un momento così grave per tutti che richiede ad ognuno rigore e serietà'. E poi la citazione di Guccini: Tutta Bologna, 'che sa stare in piedi per quanto colpita', si sentì coinvolta e in fondo fu l'intera citta' a salire sull'Autobus 37 per fare tutto il possibile (diremmo l'impossibile!) per aiutare, per soccorrere i feriti, per comporre con pietà i poveri corpi, per consolare e aiutare i parenti increduli e smarriti di fronte a tanta cattiveria, per piangere con loro'.
Il presidente della Repubblica ha concluso la sua visita a Bologna al Museo per la Memoria di Ustica, dove ha incontrato i familiari della strage del 27 giugno 1980. Accompagnato dalla presidente dell'associazione dei parenti Daria Bonfietti, il Capo dello Stato ha visitato il museo.
Redazione Pressa
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