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Venticinque anni fa, il 19 luglio 1992, Paolo Borsellino veniva ucciso dalla Mafia insieme alla sua scorta in via D'Amelio, dove viveva la madre. Una Fiat 126 piena di tritolo esplose uccidendo oltre a Borsellino anche i cinque agenti Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Oggi pubblichiamo uno degli ultimi discorsi pubblici di Borsellino del 25 giugno del 1992. In quella occasione sottolineò il clima di isolamento nel quale era stato confinato l'amico Giovanni Falcone, ucciso pochi giorni prima a Capaci.
In effetti il Paese, lo Stato, la Magistratura che forse ha più colpe di ogni altro, cominciò a farlo morire il primo gennaio del 1988 se non forse l'anno prima cioè quando uscì quell'articolo di Leonardo Sciascia sul Corriere della Sera che bollava me come professionista dell'Antimafia. Ma nel gennaio del 1988 Falcone, solo per continuare il suo lavoro si propose a succedere ad Antonino Capponetto, il Csm con motivazioni risibili gli preferì il consigliere Melo...
... Si aprì la corsa alla successione all'Ufficio istruzione del tribunale di Palermo, Falcone concorse e qualche Giuda si impegnò subito a prenderlo in giro ed il giorno del mio compleanno il Csm ci fece questo regalo, preferì Melo...
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>