Italpizza
La Pressa redazione@lapressa.it Notizie su Modena e Provincia
Logo LaPressa.it
Facebook Twitter Youtube Linkedin Instagram Telegram
GIFFI NOLEGGI
articoliChe Cultura

4 Maggio, Colle di Superga: Bacigalupo, Ballarin, Marosoà

La Pressa
Logo LaPressa.it

Di quel sogno di migliaia di italiani reduci dalle tristezze della guerra non vi è più ombra, solo cenere e quella cantilena, oramai funerea


4 Maggio, Colle di Superga: Bacigalupo, Ballarin, Marosoà
Paypal
Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.

E’ una fredda e uggiosa serata, il 4 di maggio del 1949. Quello di Superga è un colle che domina Torino e sul quale il Duca/Re Vittorio Amedeo, come “ringraziamento” alla Madonna per avere protetto Torino dall’assedio francese del 1706, ha fatto costruire una imponente Basilica, visibile da tutti gli angoli di Torino. Ma quel pomeriggio no, il colle è immerso nelle nubi e la città è colpita da un temporale infinito.

L’italia sta faticosamente cercando di risollevarsi dalle macerie della guerra. Le indicibili difficoltà quotidiane della vita sono in parte alleviate dallo sport. Su tutti, il ciclismo e l’inossidabile calcio. Coppi e Bartali fanno sognare con le loro “fughe” tra le Alpi prendendosi gioco degli odiati cugini francesi, mentre il Grande Torino fa sognare gli italiani, i quali vedono in questa squadra invincibile e temuta anche all’estero, principalmente una rivincita contro le umiliazioni della guerra.

Un vessillo di cui andare orgogliosi dopo le infinite infamie della “guerra da traditori”. Dieci giocatori su undici, poi, compongono la nazionale italiana che si riaffaccia alla ribalta internazionale con ricostruito onore, dopo i fischi e gli sputi sulle maglie nere di pochi anni addietro.

A Modena, il grande Modena di Alfredo Mazzoni è una delle poche squadre che terrà testa al Grande Torino, arrivando terzo in campionato e risvegliando sopiti entusiasmi nei tifosi modenesi. Ma quel Torino è qualcosa di diverso, è un simbolo che va oltre ogni divisione di campanile, proprio per quello che incarna in quel periodo storico. Tutti i ragazzini, dalle Alpi alla Sicilia, conoscono a memoria la formazione, che recitano come un tormentone “Bacigalupo Ballarin Maroso…” Un pò quello che sarà, tanti anni dopo, l’indelebile “Zoff Gentile Cabrini…”

Poi quel funesto pomeriggio di tormenta.

Su Torino cade una fitta pioggia con raffiche di vento spaventose. L’aereo del Torino, un Fiat G212 delle “ALI Flotte Riunite” (un claudicante e improvvisato prodromo della moderna Alitalia), è di ritorno da Lisbona dove la squadra granata era stata invitata ad una partita di “esibizione” contro il Benfica. Decide di atterrare ugualmente a Torino anziché a Milano come suggerito. La navigazione è manuale, le misurazioni vengono fatte senza strumenti automatici. Un errore di valutazione sarà fatale. Alle 17 circa, mentre i piloti pensano di essere al di spora della basilica di Superga, la tragica scoperta. In una frazione di secondo si compie il disastro. L’aereo si schianta contro il terrapieno posteriore della basilica. In una frazione di secondo l’apparecchio si “compatta” in 5 metri. Una spaventosa fiammata che dura alcune ore prima che i soccorritori possano anche solo avvicinarsi a quel luogo. Di quel sogno di migliaia di italiani reduci dalle tristezze della guerra non vi è più ombra, solo cenere e quella cantilena, oramai funerea  ”Bacigalupo, Ballarin , Maroso…”.

Mi sono chiesto spesso cosa sarebbe successo se non si fosse compiuta quella immane tragedia, ma più di tutto mi chiedo per quale ragione, oggi, il calcio sia passato dall’essere un motivo di orgoglio e di appartenenza sufficiente a se stesso, ad una occasione di sfogo per frustrazioni sopite durante il resto della settimana. Ma forse “Stupidità, Insoddisfazione, Perdita dei Valori…” hanno sostituito da tempo anche “Zoff Gentile Cabrini…”

Mirko Ballotta


Redazione Pressa
Redazione Pressa

La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 


Acof onoranze funebri
Che Cultura - Articoli Recenti
L'Astrazione figurativa di Carlo ..
Oggi la inaugurazione: l’esposizione rimarrà aperta fino al 5 maggio 2024
20 Aprile 2024 - 17:04
Vignola, sabato concerto dei DegHerl
Al Circolo Ribalta, musica live dalle 21
17 Aprile 2024 - 18:49
Vignola, domenica concerto dei Cloud ..
Al Circolo Ribalta, musica live più dj set dalle 19
12 Aprile 2024 - 12:11
La villa sulla scogliera, nel libro ..
Si è tenuta martedì pomeriggio nella cornice nella Meeting room di via Rua Pioppa a ..
11 Aprile 2024 - 09:49
Che Cultura - Articoli più letti
Gli italiani scoprirono che Muccioli ..
Intervista a Paolo Severi, uno dei protagonisti di SanPa, il documentario di Netflix. ..
17 Gennaio 2021 - 18:17
Se la locomotiva di Guccini si ..
Guccini si scaglia contro l'opposizione brandendo l'arma più subdola, la bandiera di ..
27 Aprile 2020 - 10:59
Agamben: 'Dopo questi 2 anni metto in..
'Se non si ripensa da capo che cosa è progressivamente diventata la medicina non si potrà ..
04 Dicembre 2022 - 15:22
Quattro dolci tipici della cucina ..
Il bensone, la bonissima, i tortelli fritti modenesi al savor e la torta Barozzi
01 Marzo 2021 - 17:51