Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Brutto fine settimana per Stefano Bonaccini, il 'potente' e onnipresente presidente della Regione, bersaglio delle proteste e delle lamentele di intere categorie di cittadini modenesi.
I primi a insorgere sono stati gli albergatori, i maestri di sci e tutto il personale che ruota attorno alla industria della neve dell'Appennino per le promesse, non mantenute, della riapertura degli impianti di risalita il 24 dicembre prima, e il 17 gennaio poi, riapertura rinviata ora di un altro mese, al 15 febbraio. Poi gli studenti delle scuole superiori che hanno accolto con gioia la decisione del Tar di annullare l'ordinanza della giunta regionale Bonaccini di rinviare l'apertura delle scuole, autorizzandone l'apertura da lunedi 18 gennaio. Infine gli sfortunati cittadini di Nonantola alluvionati il 6 dicembre e che hanno la casa impraticabile e per questo sfollati in albergo, cui è stato loro intimato di lasciare le stanze perchè non ci sono i soldi per pagare gli alberghi, nonostante le promesse ricevute e loro non sanno dove andare a dormire.
Tre casi simbolo di gestione approssimativa e demagogica del potere, di promesse fatte e non mantenute a persone in difficoltà economica, a fronte invece di una immagine forzatamente patinata che si tenta di dare all'esterno di una Regione modello di efficienza e funzionalità quando cosi non è, insieme alla ricerca della notorietà mediatica personale da parte dello stesso Bonaccini nelle televisioni locali e sui giornali attraverso una ostentazione retorica come fosse in perenne campagna elettorale.
Ma fu lui stesso due mesi fa ad andare in Appennino dall'amico Luciano Magnani, presidente del Consorzio del Cimone, a promettere che sarebbe intervenuto nei confronti di Conte e dei ministri Speranza e Boccia per fare riaprire gli impianti di risalita, con esito come si vede assolutamente negativo. E ora la delusione ancora maggiore dal Tar che ha bocciato la sua ordinanza di chiusura delle scuole superiori sulla base dei dati scientifici del Cts.
Infine, la sorte delle malcapitate famiglie di sfollati di Nonantola che hanno avuto il 'privilegio' della visita del ministro Boccia che assicurò che il Governo non li avrebbe dimenticati e lasciati soli, presente a quelle 'solenni' promesse lo stesso Bonaccini. Ora però la triste realtà di quegli sfollati che sono stati dimenticati e che attendono fiduciosi un intervento dell'ultima ora da chi li aveva tranquillizzati. Perchè quella visita a Nonantola di Boccia non appaia come una disdicevole 'passerella elettorale'.
Ma il fine settimana di Bonaccini non poteva essere peggiore di quello che è stato perchè non ha portato fortuna nemmeno al Modena che ha perso domenica la partita casalinga, dopo cinque vittorie di seguito, quando lui è apparso allo stadio Braglia nelle vesti di... commentatore sportivo televisivo.
Cesare Pradella