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Era il 2012 nel pieno del caso Inalca amareggiato per la politica della mia regione scrissi questa lettera all'allora presidente della Regione Errani. Alla luce dei dati attuali sullo stato dell'inquinamento in Provincia di Modena a nulla è servita. Non mi illudevo, ma vedere la città offuscata come nella nebbia di Fellini in Amarcard crea un senso di amarezza e disgusto.
E quindi riecco quella lettera aperta rivolta allora a Errani e oggi a Stefano Bonaccini.
Sig. Presidente della mia oramai distrutta regione, Le scrivo in quanto l’amarezza, estremamente opinabile e personale, mi invade da tempo. Quando, seguendo il caso Inalca come tecnico, mi sono imbattuto nei dati disastrosi relativamente al quadro ambientale della nostra Regione – di cui Lei è il massimo responsabile ed il suo partito da 65 anni se non erro.
Forse Lei non è al corrente della fatica che il Comitato che si è opposto al progetto Inalca ha dovuto fare per non vedere eretto un camino alto 15 metri che bruciava 24 ore al giorno rifiuti animali di categoria 1, quando sarebbe bastato il giorno dopo la presentazione del progetto, luglio 2011, il diniego per inosservanza delle norme UE, come poi si è verificato il 22 Maggio 2012.
Ho seguito i risultati dello studio Moniter, ed ho visto purtroppo in data di presentazione il medico incaricato e responsabile del progetto in netto disaccordo con il suo Assessore per le correlazioni tra inceneritore e parti pretermine, proprio il giorno di presentazione dei dati alla stampa. Gran brutta figura sig. Presidente.
Ho seguito lo studio Previeni del Ministero della salute e dell’ISDE di Forlì, nel quale si trova diossina in 9 polli ruspanti su dieci nelle vicinanze degli inceneritori, soprattutto octadiossina, quella che si ritiene prodotta dalle combustioni.
Ho seguito lo studio Sentieri, che sta ancora sfornando dati, nel quale la nostra Regione con il sito Sassuolo, Scandiano, Castelvetro fa parte dei 44 SIN, siti di interesse nazionale da bonificare, per patologie in questo caso legate ai metalli pesanti nelle falde, nell’aria, in gran parte da collegare alle industrie ceramiche ed alla combustione delle stesse.
Ho seguito i vari studi sulla cementificazione in Regione, i filmati che circolano di bravi registi, e qualche conferenza di bravi ingegneri e architetti riguardo l’utilizzo del cemento come conto corrente bancario e mezzo per tutelare amministrazioni invece che cittadini.
Ho seguito l’Europa, che nell’ultimo report del 2013 classifica la Regione Emilia-Romagna come la più inquinata in Europa, di cui Lei è presidente da 15 anni, citando anche i dati degli inquinanti più diffusi.
Ho seguito la vostra legge 51 del 2011, nella quale la sua Regione classifica con 3 colori le zone maggiormente inquinate, e Modena ormai supera costantemente tutti i limiti, “vincendo “ in Regione. E, per paradosso, se vince in Regione, possiamo dire che è tra le città maggiormente inquinate in Europa (si parla delle prime 4).
Ho seguito le indicazioni dell’Europa in tema di combustione, i progetti 2020 e 2050, i divieti a incenerire in luoghi nei quali esistono sforamenti costanti dei parametri per Nox, ma ho visto che la sua Regione purtroppo non ne tiene conto.
Ho seguito i comitati “No Cave” ed ho assistito allo scempio del territorio per estrarre ghiaia ovunque , con comitati che sono sorti spontaneamente e spesso sono riusciti a limitare i danni.
Ho seguito il bellissimo lavoro di Forlì nel quale si dimostra che nei cordoni ombelicali e nel latte materno ormai si trova di tutto.
Ho seguito il rapporto in Europa di gennaio 2012 nel quale emerge un dato sconcertante. L’Europa, si certifica, è sottoposta a pressione delle lobbies di tutti i tipi, soprattutto in sede di commissione, per fare approvare progetti di tutti i tipi spesso a scapito della salute dei cittadini.
Sig. Presidente, come penso lei sia d’accordo, l’aria è un bene primario, il bambino che nasce ha diritto a respirare aria pulita, come ad essere alimentato con un latte materno che non contiene diossina, altrimenti viene compiuto un reato che prima o poi verrà dimostrato e si troverà il colpevole. Il potere delle lobbies e le giustificazioni imprenditoriali non possono passare sulla testa della gente. Le cito il caso famoso di Taranto, nel quale lavoro e salute sono stati messi a lottare nell’arena, dopo che i topi avevano portato la ricchezza all’estero.
Come quella bellissima canzone diceva … “siete lo stesso coinvolti”. Faccia in modo che il rapporto europeo delle lobbies non sia fotocopiato in Regione.
Roberto Monfredini, consigliere M5S Castelvetro