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Arti visive, la Baldon e il 'non essere modenese'

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Avrei preferito sentir dire dalla persona che sarà impegnata nell'importantissimo compito che le è stato affidato, non tanto che è un valore aggiunto non essere modenese, bens? che lo è il possedere la dirittura morale e civile di poter guardare in faccia tutti senza avvertire il dovere (o la riconoscenza interessata) di uniformare il suo pensiero all'attuale stato di cose


Arti visive, la Baldon e il 'non essere modenese'
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Nel caos delle comunicazioni della conferenza stampa sulla nascita del MAV, spiccano le 'chicche' della neo-direttrice Baldon.

Affollata con pressoché tutti gli operatori che sono al governo dei nostri Istituti culturali, si é svolta nel Palazzo municipale la conferenza stampa di presentazione del MAV, il nuovo Museo cittadino delle Arti Visive.

Molte e, se inquadrate nei loro profili di legittimità amministrativa, anche di difficile interpretazione, sono state le informazioni fornite. sia dal Presidente della CRDMO sia, in nostra (?) rappresentanza, dal sindaco. Oggettivamente, da quanto si è percepito e dall'analisi di quanto ha riportato la stampa locale, si è trattato di comunicazioni con evidenti intenti 'roboanti', d'effetto, ma che non sono state approfondite come sarebbe stato doveroso. Non credo che tali superficialità siano avvenute per caso, in quanto sono convinto che non fosse proprio possibile fare diversamente, dato che molti degli interrogativi sugli aspetti normativi e giuridici del nuovo 'soggetto' restano tuttora da chiarire.

Quindi, affermazioni di dubbia sostanza, che inducono in ognuno che abbia anche solo un pochino di cultura giuridica amministrativa, molte perplessità e molti dubbi.

Per tutti, ne voglio citare solo alcuni: mettiamo il caso che uno dei due soggetti che hanno partorito il nuovo 'ente' (cosa potrà essere di fatto ? un'altra fondazione ?) non convenga più con le linee e gli indirizzi strategici della Direttrice (e, si noti, che tale ipotesi é già successa anche recentemente con il dott. Pierini, Direttore della Galleria civica ... ma lì è stato semplice, perché il soggetto era solo uno) mentre l'altro li appoggia, beh... la Direttrice se ne dovrà andare o resterà, nel caso non voglia accettare indebite pressioni ?? Con una parità di rappresentanza, chi 'vincerebbe' ? Chi ci mette più soldi ?


Ma, più importante, con quale tipo di contratto saranno e, mi auguro, resteranno al lavoro i 27 dipendenti ? Contratto privato o pubblico ?

Ma, ancora più importante per i Modenesi tutti, come potrà essere garantito il governo pubblico del nuovo Museo, se le componenti pubbliche sono e saranno prive di responsabilità direttive ?

L'assessore Cavazza, questa affermazione del governo pubblico, l'ha appena ribadita nell'ultimo Consiglio comunale ed il Sindaco ancora una volta alla conferenza stampa, ma nessuno dei due ha precisato in alcun modo come ciò sarà fatto. Pensano, forse, che lo si possa fare solo a parole ?

Non è che io voglia vedere le cose solo dal punto di vista muscolare, non lo voglio affatto, ma chiunque, come me, ha un'intera vita professionale trascorsa all'interno di una Pubblica Amministrazione, sa bene che è fisiologico che le persone abbiano idee ed opinioni diverse, che nella PA si declinano in mediazioni che dipendono direttamente dal consenso politiche di chi le amministra (della serie, non é come nel privato che si fa sempre e solo quello che vuole il padrone). E se e quando dovesse avvenire che le posizioni diventassero inconciliabili, dette così per spingere in fondo, cosa potrebbe succedere ? Non può essere prevedibile un cambio (o ricambio) delle forze politiche di maggioranza ? Ci penseremo solo allora o sarebbe meglio prevedere fin d'ora gli strumenti normativi per poter affrontare anche questo tipo di situazioni ?

In ogni caso, immagino e voglio sperare che chi di dovere ci stia pensando, anche per ciò che riguarda i primi interrogativi, per i lavoratori, nel cui caso credo proprio che il chi di dovere sia il Sindacato.

Forse è opportuno lasciarli ragionare.

Per tutti gli altri tipi di comunicazioni, tipo la valorizzazione del nostro patrimonio culturale, la volontà di facilitare la collaborazione fra tutti i soggetti, di metterne a regime le potenzialità, di ciascuno e di tutti, di salvaguardare il nostro modo di concepire la Cultura etc. beh. oltre che essere prematuro esprimere alcunché, sarebbe anche assolutamente ingeneroso e sbagliato pronunciare qualcosa che non sia l'apprezzamento per il curriculum della nuova Direttrice ed auspicare, insieme ad ella, che possa contribuire a promuovere nel migliore dei modi ciò che siamo stati e siamo, che non é esattamente quel 'nulla' che lei ha immaginato con autolesionismo e sconsideratezza (ma della comunicazione della neo-direttrice dirò poi) ed il patrimonio grandissimo che abbiamo in custodia.

Auguri che, però, si sommano al consiglio che mi sento di rivolgerle, di approfondire le sue tecniche di comunicazione, che, con la frase che riporterò di seguito, oltre a quella già citata del 'nulla' modenese, hanno dimostrato di avere ancora margini di miglioramento.

Ad una conferenza stampa, davanti a giornalisti che sono, e devono essere professionalmente pronti a cogliere anche le più piccole sfumature dialettiche se vogliono informare adeguatamente i loro lettori, dire una frase come: '... non essere modenese é un valore aggiunto perché avrò la possibilità di vedere le cose dall'esterno ..' si presta a diverse interpretazioni e non solo uno psicologo malevolo ne può cogliere anche di spiacevoli, per i Modenesi, sia chiaro.

Si potrebbe fraintendere e pensare che, fra l'affermare che, per svolgere il proprio incarico con la dovuta autonomia è meglio non essere modenesi, ma avrebbe potuto anche significare che per comportarsi in tal modo sia importante avere la libertà di non assecondare pedissequamente le incrostazioni esistenti dei sistemi del potere culturale locale. E che, fra lo scontentare i primi oppure i secondi, abbia compiuto la scelta, apparentemente più conveniente, di urtare la sensibilità dei primi.

Tuttavia, voglio credere che il senso di quella frase fosse, come quasi certamente è, di voler sostenere che generalmente il 'neofita' può vedere meglio ciò che il 'veterano' può aver smesso di vedere per abitudine, ed in questo senso concordo pienamente.

E, comunque avrei desiderio di poterle far sapere che ci sono tanti Modenesi che le cose le vedono ancora bene, che hanno idee innovative che però non hanno presa sugli attuali decisori, preoccupati di preservare quello status quo che più che agli interessi della Comunità, intende evitare che si cambi davvero qualcosa. Suggerimenti, proposte, idee che nascono da competenze maturate negli anni, magari anche all'interno di quegli stessi Istituti ai quali desidererebbero poter continuare ad offrire, gratuitamente e disinteressatamente, un pò di collaborazione vengono pressoché sempre allontanati dal dibattito e ad essi é precluso il confronto. Le ragioni addotte, quasi mai di contenuto e di merito, si limitano ad una generica accusa di disfattismo, di ostacolo allo snellimento delle decisioni, di arroganza e di scarsa visione.

In questo senso, mi auguro che il non essere modenese della dott.ssa Baldon si possa manifestare concretamente anche nella volontà di non acquisire acriticamente, se non dopo averne fatto diretta esperienza, questo stato di cose ed interrompa l'impossibilità di quanti, con le competenze per farlo, desiderano essere d'aiuto all'intera Comunità.

Vedremo. Comunque, ma non lo nascondo, per finire, personalmente avrei preferito sentir dire dalla persona che sarà impegnata nell'importantissimo compito che le é stato affidato, non tanto che é un valore aggiunto non essere modenese, bensì che lo é il possedere la dirittura morale e civile di poter guardare in faccia tutti senza avvertire il dovere (o la riconoscenza interessata) di uniformare il suo pensiero all'attuale stato di cose.

Tanti Auguri di buon lavoro, dott.ssa Baldon. La Città, di un buon lavoro, ne ha davvero bisogno.

Giovanni Finali


Giovanni Finali
Giovanni Finali

Educatore e Formatore, poi Coordinatore degli Educatori professionali del Comune di Modena, ha terminato la carriera presso la stessa Amministrazione in qualità di Istruttore Direttivo c..   Continua >>


 


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