Dopo i clamorosi risultati gestionali negativi della megacooperativa di consumo Alleanza 3.0 sarebbe molto prudente che Legacoop controllasse molto da vicno e con continuità il gruppo dirigente che governa la cooperativa i cui vertici non risulta, a giudizio di molti, che abbiano sufficenti competenze e capacità gestionali oltre alle caratteristiche politico istituzionali interne ai meccanismi barocchi di Legacoop di selezione dei vertici. Una proprietà forte avrebbe preso seri provvedimenti.Una proprietà polverizzata e larghissima, nella cornice di un rapporto mutualistico debole (si diventa socio con 50 euro) e molto politicizzata rende quasi impossibile interventi seri di ricambio dei gruppi dirigenti prima che si manifestino i disastri. Le strutture di rappresentanza politico sindacali - nel rispetto della autonomia della cooperativa - dovrebbero fare sentire la loro voce. Il silenzio di quelle strutture è assordante e poco responsabile.Roberto Vezzelli - ex presidente Legacoop
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