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Buon Natale a chi ci diceva che l’insicurezza, a Modena, era solo “percepita” e che le cose andavano meglio. I dati recenti sono impietosi come anche la realtà; altro che percepita.
A questo proposito, vorrei raccontare un fatterello locale, passato quasi inosservato: qualcuno ricorda l’articolo 131bis del codice penale? E’ quello che si occupa della non punibilità a causa della tenuità del fatto.
Bene, tempo fa un automobilista aveva fatto benzina nell’area di servizio di Secchia est, ripartendo senza pagare; purtroppo, essendo stato inquadrato, è stato individuato, ma ecco il colpo di scena: secondo il giudice non è punibile data l’esiguità del danno.
E allora?
Ma andiamo avanti. Ben 22 gli immigrati avrebbero sborsato cifre variabili da 2.500 a 4.000 euro a testa per ottenere documenti con dati falsi. Ora è tutto finito in niente: otto anni dopo, il giudice ha dovuto prescrivere la vicenda che vedeva imputati due napoletani e altri tre stranieri presunti complici.
E’ questa la certezza della pena?
Ormai si aggira una convinzione: l’illegalità è ormai, anche culturalmente, tollerata; chi delinque non viene (quasi) mai punito e le vittime non hanno (quasi) mai giustizia. E allora...
Vorrei concludere con una frase del ministro Minniti: “la sicurezza è un bene comune. E la sicurezza si rivolge innanzitutto ai più deboli. Guardate, i ricchi non hanno bisogno di uno Stato che li difenda. Quelli che hanno i soldi si difendono da soli, non sono come quelli che vivono in periferia e non hanno i soldi per comprare un altro appartamento: se il posto dove stanno non gli piace, prendono un aereo e vanno da un’altra parte”.
Un duro monito per chi, in particolare a sinistra, giustifica tutto e tutti.
Franco Fondriest