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QUANDO ERO RAGAZZO
Quando ero ragazzo e frequentavo le scuole medie Carducci, in via San Pietro, tutte le mattine prendevo il filobus, il mitico 3, che da via Giardini mi portava in centro; era pieno? Sì, ma non troppo. Poi ho frequentato le magistrali Sigonio, in via Saragozza, continuavo ad andarci con i mezzi pubblici, forse non c’era più il filobus, ma già l’autobus 11 che sempre, da via Giardini, mi portava in centro; era pieno? Sì, ma non troppo. Perché negli anni ’60 gli autobus che portavano gli studenti a scuola erano pieni sì, ma non troppo, mentre adesso sono pieni sì, ma anche troppo?
A quei tempi, tutte le scuole medie erano in centro. A quei tempi, anche tutte le scuole superiori erano in centro o nelle aree limitrofe, in particolare in quelle vicino alla stazione delle corriere; quindi, il carico di studenti che contemporaneamente salivano sui mezzi si divideva tra le diverse linee che vi convergevano.
IL DECENTRAMENTO DELLE SEDI SCOLASTICHE
Poi cosa è successo? Si sono costruite alcune scuole fuori; stiamo parlando sia delle scuole medie che sono state giustamente decentrate, ma soprattutto delle superiori: il Guarini, il Corni, il Selmi. Risultato?
Sulle poche linee e le navette che vi arrivano o che fanno la spola dalla stazione delle corriere al polo scolastico Leonardo si ammassano ogni giorno centinaia e centinaia di studenti. Ora, giustamente l’amministratore unico di AMO, Burzacchini chiede il raddoppio della flotta e, per finanziarla, il congelamento del biglietto gratuito per gli studenti.
SCELTE URBANISTICHE SBAGLIATE?
Ma il problema vero, ormai irrisolvibile, è quello urbanistico. Tra la stazione delle corriere e quella dei treni e tra via Monte Kosica e via Montecuccoli vi sono vaste aree, tra cui anche lo stadio, che avrebbero potuto essere riconvertite in un vero e proprio campus destinato alle scuole superiori; lì ci arrivano le corriere, i treni sono vicini e ci passano diverse linee di autobus; tutto molto semplice e lineare. Qualcosa era stato fatto con la costruzione, in Cittadella, del liceo Muratori, poi la scelta incomprensibile di portare fuori le scuole superiori. Ed ora ne subiamo i danni in termini di disagio e di costi.
Franco Fondriest