Italpizza
La Pressa redazione@lapressa.it Notizie su Modena e Provincia
Logo LaPressa.it
Facebook Twitter Youtube Linkedin Instagram Telegram
Italpizza
articoliParola d'Autore

Carpi, città insicura e in declino economico e di immagine

La Pressa
Logo LaPressa.it

Carpi non merita di essere malgovernata come lo è stata negli ultimi anni, cosi come non lo meritano i carpigiani


Carpi, città insicura e in declino economico e di immagine
Paypal
Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.

In piazza Martiri si lamentano tutti: i commercianti perchè il Comune ha introdotto una nuova disciplina nella raccolta dei rifiuti determinando conseguenze negative per i gestori dei negozi e disagi per quanti abitano in centro storico privi di cortili o terrazzi: di qui la presenza di rifiuti ovunque in terra, sia in centro che sui viali.
Perchè vuole introdurre la Ztl nella circolazione automobilistica nonostante la reazione negativa di parte dei carpigiani contrassegnata da 2.500 firme di protesta (soprattutto perchè il nuovo sistema toglie centinaia di posti auto in una realtà già carente di parcheggi) firme non tenute in nessuna considerazione in Comune.
Perchè i negozianti di corso Roma sono imbufaliti per i ritardi dei lavori sulla loro strada che ne hanno penalizzato le loro attività da un anno e mezzo, Natale compreso.

Negozianti che hanno chiesto che il Comune metta per iscritto la data di riapertura della strada, cosi come le date del versamento degli indennizzi promessi dalla Giunta, perchè non si fidano più delle tante promesse fatte in passato: durissime le critiche negative al riguardo dei commercianti Massimo Poletti, Paola Poletti e Matteo Righi, ma anche di Confesercenti e Confcommercio.
 
Queste associazioni hanno poi lamentato che il continuo annullamento da piazza Martiri del mercato del sabato mattina in occasione di eventi organizzati dal Comune o da privati, danneggia gravemente gli ambulanti che per questo chiedono al Comune la riduzione del canone degli spazi.
 
Perchè via Ciro Menotti continua ad essere chiusa per l’eterno cantiere edile e per l’ingombrante gru che incombe sulla testa dei residenti.
Perchè il cantiere edile dei lavori sul Castello è stato chiuso per il fallimento della impresa edile.


Perchè continuano a restare chiusi gli storici bar del Teatro, il Roma e i locali del Mercato di piazzale Ramazzini che garantivano una maggiore frequentazione del centro, così come continuano a chiudere storici negozi in via Paolo Guaitoli, corso Pio, corso Roma e nei corsi Fanti e Cabassi, come ha ammesso anche l’assessore Stefania Gasparini dicendo che “hanno perso terreno a vantaggio della grande distribuzione”.
Perchè l’Ospedale di comunità è in ritardo di un anno rispetto alle promesse, come è del resto consuetudine a Carpi per le opere pubbliche.
Perchè, nonostante proteste e petizioni popolari, sono ancora vacanti (e forse non verranno mai riaperti) gli studi medici di base in molte frazioni con disagi per i pazienti anziani.
 
E perché, nonostante le ripetute assicurazioni di sindaco e assessore alla Polizia municipale secondo le quali Carpi è città ‘sicura, tranquilla, accogliente, pulita e ordinata’, la gente ha invece paura per l’escalation della criminalità con rapine a mano armata in negozi della città, come avvenuto nelle ultime settimane, coi commercianti impauriti che si sentono lasciati soli e che hanno sollecitato le loro associazioni, Confesercenti e Confcommercio, ad intervenire nei confronti del Sindaco perché si faccia carico di una situazione dell’ordine pubblico divenuta insostenibile, allo sbando, che danneggia ulteriormente l’immagine di Carpi. E che fa dire al sindacato della Polizia di Stato, il Siulp, che “si è perso tempo e che solo adesso la giunta e il sindaco Bellelli ammettono l’esistenza di un problema sicurezza sinora minimizzato e trascurato”. E che ha addirittura addebitato ai giornali l’allarmismo nella popolazione solo per il fatto di avere dato notizia dei continui fatti criminosi, semplicisticamente definite in Comune ‘percezione’ di pericolo.
 
Poi per alcuni eventi storicamente importanti ma tenuti volutamente sotto traccia come l’annuncio del presidente della Cei cardinale Matteo Zuppi che la Diocesi di Carpi ha perso definitivamente il ‘suo’ Vescovo (che aveva dal 1700) perché il vescovo di Modena e Nonantola d’ora innanzi lo sarà anche di Carpi e non sarà provvisoriamente. Non che di questa decisione sia responsabile il Comune (anche se nella circostanza sono parsi carenti i rapporti tra Comune e Diocesi), ma certamente non depone a favore dell’immagine complessiva della città che, anzi, la impoverisce ulteriormente e la rende meno autorevole e ne conferma la diminuzione di importanza a livello provinciale e regionale. Con l’aggiunta dell’amara constatazione che il mondo cattolico locale non si è opposto o non è insorto (come hanno fatto altre Diocesi) appiattendosi in un accettazione silenziosa della decisione.
 
Per restare in ambito religioso va anche ricordato che dopo undici anni dal terremoto del 2012, è ancora chiuso, transennato e puntellato l’antico Convento di San Nicolò, di proprietà comunale, risalente al ‘500, dovuto all’architetto della Corte dei Pio Baldassarre Peruzzi.
 
Ma Carpi ha perso negli anni anche la Maratona d’Italia allora organizzata dall’efficiente e vulcanico Ivano Barbolini (che per alcuni anni riuscì anche ad abbinarla alla Lotteria d’Italia), che faceva confluire in città il meglio del podismo internazionale con la ‘copertura’ televisiva completa dell’evento trasmessa in diretta dalla Rai. Da allora, dall’ultima edizione di vent’anni fa, più nulla, una tradizione ed una esperienza dissolte, distrutte, andate in fumo.
 Ha perso la sezione distaccata del Tribunale di Modena, che è stata preceduta dalla chiusura della Pretura costringendo cosi cittadini e avvocati a recarsi a Modena anche per piccole questioni.
Ha perso gli uffici della Camera di Commercio di Modena di via Rovighi, non ha più da anni il Palazzetto dello sport, mentre altre palestre comunali sono in condizioni critiche e precarie.
 
Poi, fatto politicamente grave, la spaccatura che c’è all’interno del Pd sulla sorte di Aimag tra chi vuole salvarne l’autonomia societaria (come tutti i Comuni della Bassa governati dal Pd) e chi è invece pronto a cederla al colosso Hera come pare voglia fare il Comune di Carpi che non ha votato un documento unitario come hanno fatto gli altri Comuni aderenti ad Aimag. L’evento relegherebbe la città e la sua storica Azienda ad un ruolo marginale visto che il vertice politico-amministrativo e manageriale è a Bologna e che non sarebbe più solo pubblica visto che Hera è quotata in Borsa e dunque in mano a privati.
 
Infine la nomina del nuovo assessore ai lavori pubblici in luogo del dimissionario Marco Truzzi che se n’è andato per ‘motivi personali’, ma dopo mesi di incertezze, incontri riservati, silenzi inspiegabili. L’entrante è figura nota, è Paolo Malvezzi, che proviene dal mondo cattolico e che è già stato assessore a Carpi dal 1997 al 1999. Scelta che ha così posto fine ad una telenovela che aveva coinvolto, per iniziativa del sindaco Bellelli, altri partiti e liste civiche nel tentativo, poi fallito, di allargare la maggioranza.
 
Questa è la realtà carpigiana che ha di fronte il cittadino ma che si presenta anche all’osservatore esterno: una realtà difficile, in continuo declino di immagine e di impoverimento sul piano economico per la chiusura o il trasferimento di molte attività industriali ed artigianali non solo dell’abbigliamento. Una realtà che non ha saputo ancora individuare una strada nuova e diversa da quella storica della maglieria percorsa per decenni, che ne decretò fama e ricchezza. Come ha scritto e confermato l’ex sindaco Werther Cigarini nei suoi due libri ‘Carpigrad’ e ‘Made in Carpi’, il quale ha tentato (l’unico a farlo sinora) di immaginare e proporre soluzioni alternative per rilanciare quella che fu la capitale italiana della maglieria.
 
Una Carpi insomma ferma, senza idee, senza progetti e senza spinta propulsiva, che stenta a riconoscersi, come hanno detto e scritto in tanti sui giornali e sui periodici cittadini. Una Carpi insicura per il cittadino, poco accogliente per chi proviene dall’esterno, con poco verde, con un eccesso di cementificazione del suolo, come ha scritto anche il direttore di ‘Tempo’ Sara Gelli, che ha ricordato anche la prossima grande operazione di edilizia immobiliare di via Due Ponti. Con servizi carenti (manca anche il taxi notturno), inquinata e degradata, con una diminuita qualità della vita, che ha necessità di avvalersi dei volontari della Caritas e delle Parrocchie per accogliere le richieste e le esigenze di centinaia di immigrati e di una nuova povertà per supplire i Servizi sociali del Comune a fronte delle crescenti richieste di aiuti economici e alimentari. Una città che non riesce guardare al futuro ma che, per fortuna, viene aiutata ora da enti esterni, con idee, interventi ed investimenti autonomi come quelli decisi dalla Fondazione della Cassa e dall’Università di Modena.
 
Una città di settantamila abitanti che non presenta l’aspetto di ‘città’, come invece succede per Mantova o Sassuolo che di abitanti ne hanno molto meno e che non ha nemmeno prospettive concrete di sviluppo, con un sindaco e una giunta che si dimostrano presuntuosi, autoreferenziali, arroganti nei confronti delle critiche della gente e dei partiti di minoranza in consiglio comunale, poco disponibili all’ascolto delle richieste e delle esigenze dei cittadini i quali dimostrano invece, con le continue petizioni popolari, la raccolta di firme e i Comitati di protesta sorti un po' ovunque, di essere stanchi delle solite promesse e degli slogan ormai logori dal sapore elettoralistico, del tipo ‘faremo, provvederemo, interverremo”.
 
Ci si augura insomma da più parti un cambio di passo in Municipio perché Carpi non merita di essere malgovernata come lo è stata negli ultimi anni, cosi come non lo meritano i carpigiani che continuano invece e nonostante tutto e di fronte a tante difficoltà e nessun aiuto, a lavorare nelle aziende e nelle attività artigianali, commerciali e professionali, a dimostrazione, una volta ancora, delle caratteristiche tipiche del carpigiano, caratteristiche che hanno guidato, sostenuto e arricchito questa realtà in un recente luminoso passato: il lavoro, la voglia di fare, la fantasia, la creatività, l’abnegazione, la disponibilità, il sacrificio.
 
L’equivoca posizione assunta dal Pd e dalla giunta comunale carpigiana, rimasta sola tra tutti i Comuni della Bassa modenese governati dal Pd a non difendere l’Azienda servizi del territorio, appunto l’Aimag, con un giudizio tranchant anche da parte del partito della Sinistra Italiana: “Non sappiamo a quali interessi risponda questo atteggiamento, certamente non a quelli dei carpigiani”, insieme al continuo peggioramento della situazione dell’ordine pubblico in città per i ripetuti episodi di malavita a danno di cittadini e negozi, sono due palle al piede del sindaco Bellelli che potrebbero mettere in serie difficoltà il Pd alle prossime elezioni amministrative di primavera con la concreta possibilità di perdere il Comune. Circostanza aggravata dal fatto che il Pd è diviso al suo interno sulla scelta del nuovo candidato sindaco visto che Bellelli, come noto, non potrà ripresentarsi. E infatti sono tanti i nomi che circolano dentro e fuori il palazzo comunale, un un bailamme di linguaggi che non depone certamente e favore della città.
 
A Carpi molti si augurano che questa sia la volta buona per un ribaltamento della maggioranza politica in consiglio comunale dopo 80 anni di ininterrotto governo monocolore prima del Pci poi del Pd (“sembra di essere in una una Monarchia”, ha commentato qualcuno) con un ricambio e un rinnovamento di programmi, idee e uomini che non potrebbe che essere salutare per il territorio vista l’ormai logora (qualcuno dice inesistente) proposta politico-amministrativa dei post-comunisti che non paiono più in grado di dare risposte concrete e fattibili alle richieste del ‘nuovo’ che avanza e alle attese dei carpigiani di ultima generazione. 

Cesare Pradella

Cesare Pradella
Cesare Pradella

Giornalista pubblicista, è stato per dieci anni corrispondente da Modena del Giornale diretto da Indro Montanelli, per vent'anni corrispondente da Carpi del Resto del Carlino, per cinque..   Continua >>


 


Contattaci
Parola d'Autore - Articoli Recenti
Mostra Carpi, Giovanardi: ‘Non è ..
‘Non è poi così chiaro chi tra i due litiganti nella Chiesa di Carpi sia dalla parte ..
07 Aprile 2024 - 15:17
'Confindustria, Orsini punto di forza..
Vogliamo svegliarci e far riprendere alla politica, con la maiuscola, la guida per tracciare..
03 Aprile 2024 - 17:41
Dopo l'astio di Muzzarelli, le ..
In città nulla cambierà se non in peggio. Continuerà a comandare la borghesia politica ..
03 Aprile 2024 - 08:01
Ramadan e scuola: l'anomalia della ..
Non sarebbe meglio darsi da fare per garantire agli islamici che già lavorano nelle nostre ..
20 Marzo 2024 - 22:59
Parola d'Autore - Articoli più letti
Obbligo vaccinale per insegnanti, ..
'A questo punto consiglio a tutti i bravi cittadini di offrire senza esitazione il braccio ..
25 Novembre 2021 - 19:40
Follia Green pass, i bambini prime ..
A questo punto davanti a questi adulti privi di cuore e di anima, non ci resta che sperare ..
08 Febbraio 2022 - 12:52
'Il vaccino non rende immuni: questo ..
Giovanardi: 'Stupisce e sconforta che gli Ordini Professionali si accaniscano contro ..
29 Dicembre 2021 - 21:23
'Festa Unità: è il vuoto totale, a ..
Il Psi: 'Da Muzzarelli lettera piena di dignità e di passione ma anche di un inascoltato ..
31 Agosto 2018 - 11:38