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Egregio Direttore,
mi si permetta un contributo sulla nota vicenda Aimag/Sinergas alla luce delle ultime nomine.
Premetto che sono di Mirandola, il che potrebbe essere scambiato per una posizione di parte, ma visto che contestualmente alla mia nascita-residenza sono pure un imprenditore, vorrei sottolineare una cosa curiosa e forse non troppo valutata, emersa tra le pieghe, ultime, della vicenda Aimag/Hera.
Orbene, da imprenditore non capisco quale sia la ratio che ha spinto una parte del tessuto politico locale ad accettare che un rappresentante di un concorrente di Aimag, per inciso Hera (e che concorrente...) possa indicare un componente del Cda senza che vi sia alla base alcuna apparente strategia imprenditoriale.
Sembrerebbe un mero “regalo” ad Hera, ma visto che non siamo a Natale qualcuno può spiegare la strategia alla base di ciò? Mi si risponderà che Hera è già socia di Aimag per il 20% del capitale, senza però che questo renda automatica una presenza così importante e soprattutto “Direttiva” di un componente nominato da Hera.
Sembra una vicenda tipica italiana, tipo Parmalat, risanata e poi inspiegabilmente venduta ai francesi di Lactalis ad un prezzo importante, che però guarda caso, in larga parte era compensato dalle giacenze liquide che la stessa Parmalat aveva sui conti correnti aziendali a seguito dell’opera di risanamento all’epoca frutto del commissario Enrico Bondi. Morale, Parmalat, risanata, e “regalata”.
Aimag non deve essere risanata in quanto già è una società in salute e quindi l’abbraccio di Hera più che una opportunità sembra l’abbraccio di una mantide religiosa, e si sa cosa fa la mantide in fase post-nuziale…
Visto che parte dei sindaci che hanno deciso un siffatto “regalo” ad Hera, senza alcuna strategia imprenditoriale nè di ricaduta benefica sul territorio, non hanno un comprovati curriculum da economisti che giustifichino siffatte scelte imprenditoriali, né che vi siano alla base illustri pareri in tal senso a questo punto mi permetto di chiedere le ragioni, chiare e, possibilmente, non fumose alla base di certe recenti scelte, oltremodo iper divisive per il territorio.
Infine una breve considerazione per chi pensa ancora che uno vale uno, sia a sinistra che a destra; anche questa attribuzione originariamente attribuita a Nietzesche e cioè che uno vale uno, alla fine è emerso che era una favola…
Grazie dell’attenzione
Riccardo Zaccarelli - presidente Confapi Emilia Unionmeccanica
Redazione Pressa
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