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Non saranno certo sfuggite ai lettori di questo quotidiano le persistenti critiche che molti esponenti dell'attuale maggioranza di Modena, solo pochi tempi addietro, hanno rivolto nei confronti di coloro che, per cercare di arginare l'ignominia delle costruzioni 'commerciali' nel Parco della Rimembranza, una delle tante sciagure progettuali di Sitta, hanno ritenuto di dover portare la questione in sede giudiziaria. Esauriti molti tentativi di affrontare la discussione anche in termini di mediazione, 5stelle, Italia Nostra e poi, in un secondo momento, anche la Procura a seguito di una prima assoluzione in primo grado di alcuni responsabili, coltivano tuttora l'auspicio che sia un Tribunale d'Appello a sciogliere la complicata matassa, che vede contrapposti interessi fra loro non solo diversi, ma addirittura contrapposti.
Si ricorderanno le accuse di disfattismo, di inciviltà giuridica... di una colpevole disattenzione a occupare la sede giudiziaria di un altro aggravio, da sommare ad un già soverchiante carico di lavoro del Tribunale.
Da ricordare anche qualche più o meno scanzonato sfottó rivolto ai 'denuncianti' di essere rimasti ai tempi assurdi della 'via giudiziaria al socialismo'.
Beh... oggi, su Facebook, nonché con qualche contatto personale talune, (fortunatamente non tutte) di quelle persone che rimproveravano l'inciviltà giuridica, nonché lo scarso senso civico e poca sensibilità istituzionale nell'occupare una sede giudiziaria con una 'bazzecola' come la costruzione di 12 kioski di muro e cemento... non si fanno alcuno scrupolo nell'invitare Mauro Tesauro o chiunque altro condivida il suo pensiero riguardo le 'scorrettezze' commesse alla Fondazione San Filippo Neri a presentare una denuncia affinché sia possibile avviare un'indagine a partite dalle sue dichiarazioni.
Perché lo fanno?
A mio avviso si tratta di un comportamento decisamente inadeguato e chi lo attua si accorgerà ben presto che è anche controproducente. In primis perché si tratta di un evidente contraddizione con quanto compattamente sostenuto in precedenza.
Poi perché la questione delle scorrettezze al San Filippo Neri potrebbe essere realmente una 'bazzecola' facilmente risolvibile, proprio da coloro che, invocando una denuncia (che mi auguro proprio non arrivi) intenderebbero convincere noi tutti che 'non c'è denuncia, non c'è reato'... un pó come il famoso 'no Martini, no party' di Clooneyana memoria.
Ai responsabili politici che tengono in mano la soluzione del problema, necessità veramente una sentenza di condanna passata in giudicato a carico di chi é stato 'scorretto' per valutare e decidere qualcosa? Posso capire che, volendo fare quadrato a tutti i costi, si possano ritenere 'insufficienti' le parole e le affermazioni scritte da una persona, anche se si tratta del Presidente di quella stessa Fondazione, ma non ci sono gli atti a documentare l'accaduto? (E, se non ci fossero, sarebbe tutto molto più grave). Non credono che sarebbe molto, ma molto meglio uscire dall'impasse attuale con qualche dichiarazione, di qualunque versione sia? Non lo merita la Fondazione e la Comunità?
Non pensano anche loro che sarebbe molto, ma molto meglio che questa 'querelle' trovasse la soluzione nelle sedi più appropriate, lasciando in pace carabinieri e giudici? Oppure pensano di non riuscire a farcela?
Giovanni Finali