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Chiude la libreria Muratori e il centro storico da oggi è più povero

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E' la libreria più vecchia di Modena, con essa se ne va un luogo di memorie. L'arredamento, creato dall'architetto Vinicio Vecchi, donato alla ?Biblioteca Poletti


Chiude la libreria Muratori e il centro storico da oggi è più povero
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 Mentre la città ha partecipato e sta partecipando  attivamente agli ultimi, frenetici  preparativi per il grandioso “Concerto” per i 40 anni di attività di Vasco Rossi, venerdì 30 giugno 2017 Modena si impoverisce di due sue “botteghe storiche” :  alla  cessazione dell’attività dei salumieri Oscar  e Vanna Michelini e la chiusura del loro banco al “Mercato Albinelli”, segue  la chiusura della libreria  storica “Muratori”. E' la più vecchia di Modena. Avrebbe compiuto i  60 anni di vita e attività il 3 marzo 2018. A pieno titolo una delle “Botteghe storiche' rimaste.
E il centro della città si impoverisce ancora di più. Parafrasando quanto è stato scritto, tre anni fa, per la famosa “Libreria Rizzoli” di New York ( che, per fortuna, proprio nel 2017, rinnovata e ristrutturata,  riapre e riprende la sua attività ), “una libreria che chiude i battenti è sempre uno spettacolo che mette tristezza”, è un luogo di memorie che se ne va.

 Soprattutto se si pensa che la “Muratori” era l’ultima libreria indipendente della nostra città.

Negli anni 60, erano ben 12 ,tutte felicemente attive, oggi, con la chiusura della “Muratori” restano solo quattro librerie , tutte  appartenenti a catene, la “Feltrinelli”,  “Giunti”,  “Mondadori” e  “Ubik”  (non possiamo considerare le cosiddette librerie religiose, perché  il “grosso”  del loro fatturato è sempre stato assicurato dalla vendita di oggetti religiosi, da candele e immagini sacre, più che da libri).

Dicevamo che la Libreria “Muratori” è stata un luogo di memorie e ha contribuito a favorire la lettura e leggere (come ha sottolineato il Presidente Sergio Mattarella), “non è solo ricchezza privata, leggere è una ricchezza, una risorsa per la società e un bene comune” .

 E questa sua missione, la “Muratori” l’ ha assolta dalla sua fondazione (3 marzo 1958) ad opera del giovanissimo  Franco Rossi , che si era formato come propagandistico scolastico per “Paravia” e  come collaboratore della mitica Zaira  Malavolti Rossi (sua zia) , per decenni direttrice della “Libreria Rinascita” (oggi “Feltrinelli”). Rossi , per  oltre 57 anni, è stato l’anima e il motore della libreria di Piazzetta Muratori, che è stata il fulcro di una serie di attività promozionali per la lettura e i  libri (Stèphane Mallarmè  ha scritto :”il mondo è fatto per finire in un bel libro”),  è stato un costante riferimento per gli autori , che spesso, visitavano la libreria per intrattenersi con il libraio, innamorato del suo “mestiere” e per chiedere suggerimenti e critiche costruttive (Alberto Angela, per oltre 20 anni, ha sempre chiesto a Franco Rossi suggerimenti-indicazioni sui temi da trattare nei suoi libri ed anche sui possibili titoli).

E’ stato un punto di riferimento per i funzionari e i dirigenti delle case editrici:  e Franco, con gli anni sempre più “critico” e “brontolone”, non ha mai mancato di dire la sua.  Bellissimi sono stati gli incontri e le “chiacchiere-conversazioni” con Enzo Biagi, che avendo fatto il servizio militare a Modena e a Sassuolo, chiedeva sempre a Rossi un aggiornamento dei monumenti e dei “pezzi” di storia della città, per verificarne i cambiamenti.

Proverbiale-indimenticabile è stato l’incontro con Arnoldo Mondadori, nel giugno 1962. Di ritorno da un viaggio studio in Giappone, dove la distribuzione libraria è sempre stata quasi perfetta (leggendario l’intervento –oggi si direbbe la “Lectio magistralis” – che il principe degli editori tenne nell’allora “Sala della Cultura” . Allora come oggi, la distribuzione libraria rappresentava  il maggiore problema per l’editoria nel nostro Paese), Mondadori  tempestò di domande e provocazioni l’allora giovanissimo ed entusiasta libraio modenese , che, senza alcun timore reverenziale, sempre ha risposto al grande editore ,  con critiche, considerazioni e suggerimenti.  

Ma gli incontri più vivi e frequenti nella “Libreria Muratori”, per almeno tre decenni , hanno avuto per co-protagonista Roberto Cerati (allora direttore commerciale e “uomo di fiducia “ di Giulio Einaudi, poi , alla morte dell’editore torinese, gli è succeduto come Presidente della prestigiosa casa editrice dello “ Struzzo”).  A quegli incontri, spesso, ha partecipato anche l’assessore alla Cultura poi Sindaco di Modena Rubes Triva, che sempre  era alla ricerca di idee ed iniziative culturali per la nostra città.  Da Rubes Triva, Roberto Cerati e Roberto Armenia (come ha ricordato il Presidente Einaudi in un suo messaggio scritto) , è nato il “Festival del Libro economico”, che, negli anni Sessanta, ha proiettato Modena  in Italia, soprattutto ha portato a maturazione l’interesse dei grandi gruppi editoriali per l’editoria tascabile,  grandi gruppi  , che  hanno sperimentato  nella nostra città le collane “ pocket” , quelle collane che, a partire dal 1965 (, con gli “Oscar” le “Garzantine” , le “Edizioni scientifiche Einaudi” , “la “Universale Feltrinelli” , la collana del “Canguro” di “Avanzini& Torraca” -poi “Newton Compton”- ecc )  hanno rivoluzionato l’editoria culturale nel nostro Paese. Ebbene sia al “Palazzo dei Musei” dove è nato il “Festival del Libro” sia nelle aziende, nelle fabbriche come nelle biblioteche,  i diversi autori ( da Alberto Bevilacqua, a  Luciano Bianciardi, Piero Chiara, Lucio Mastronardi,  Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Cesare Zavattini)   erano accompagnati da Franco Rossi (con Roberto Armenia e con l’autista del Comune , Bettelli) e/o  da Piero Catellani, allora direttore della “Libreria Rinascita” di Piazza Matteotti. Perché Rossi e Catellani, delegati dagli altri dieci librai modenesi, hanno contribuito al successo della manifestazione culturale incentrata sulla lettura e sulla sua promozione.

Ma il “libraio gentiluomo” (definizione data dai funzionari della “Biblioteca estense”) è sempre stato, soprattutto, un punto di riferimento per i lettori,  cui ha sempre “regalato” i suoi saggi e appropriati “consigli di lettura”, al servizio dei cittadini.   Purtroppo, dopo la morte (due anni fa) di Franco Rossi , la Libreria “Muratori” cessa la sua attività, anche perché la sorella Ivana Rossi e la fedele collaboratrice di sempre Lisa Ronuncoli, non se la sentono più di “resistere” ed affrontare le sempre crescenti difficoltà (va ricordato che nel nostro Paese si pubblicano 65.000 titoli librari, ogni anno, mentre il numero dei lettori è tra i più bassi, dal 48,6% si è scesi al  41,4%).    

Resta sicuramente un bel ricordo nei modenesi,  che, negli ultimi giorni, hanno compiuto quasi “un pellegrinaggio” culturale , visitando la libreria (che ha offerto i libri rimasti con sconti “assurdi” : a 5 oppure 10 euro, anche volumi d’arte con prezzi di copertina di 40-50 euro).  

Va sottolineato che la  libreria è stata progettata e  creata dall’architetto Vinicio Vecchi, nel 1958, ha un arredamento da  “collezione”.  Alla proposta di Ivana Rossi (che non cessa di ricordare  il  fratello “libraio gentiluomo”) la dirigente  responsabile del Settore Cultura del Comune di Modena (settore nel quale rientra la “Biblioteca Poletti) , Giulia Severi  si è detta  più che interessata a conservare il bellissimo e funzionale bancone e due lati degli scaffali e ricostruirli all’interno della “Biblioteca Poletti”.  Così una parte della memoria e della storia di Modena potrà  sussistere e perpetuarsi.  

Per chiudere in bellezza l’intensa e positiva attività della “Libreria Muratori”, per ricordare con affetto e gratitudine  Franco Rossi (che amava ridere, sorridere alla vita e ai rapporti interpersonali) e quale attestato di stima e amicizia ai loro numerosi clienti, Ivana Rossi ha invitato, per venerdì 30 giugno, gli amici e clienti di Franco Rossi e della “Libreria Muratori”.  A partire dalle ore 12,00 presso la libreria di via Emilia Centro, 289 Piazzetta Muratori, brindisi beneaugurale all’insegna del libro e della lettura  come cibo per la mente,  come modo e mezzo per essere più felici (come dimostra una indagine motivazionale quali-quantitativa condotta dal “Centro Cesmer” dell’Università di Roma Tre, per conto di” Gems- Gruppo editoriale Mauri & Spagnol” ) . 

Roberto Armenia

Nella foto, Franco Rossi e la sua “bottega storica”


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