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'Curare prima vaccinati': sacerdoti e bioetica sdoganano l'indicibile

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Serve forse essere graditi ai piani alti per dire le cose più basse che un uomo possa anche solo pensare, quando si proclama cristiano e poi anche moralista...


'Curare prima vaccinati': sacerdoti e bioetica sdoganano l'indicibile
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Lo hanno fatto davvero, hanno detto l’indicibile. Così in modo barbaro una Consulta di Bioetica Onlus ha affermato che: “in caso di scarsità di mezzi è meglio assistere prima chi è vaccinato”, posizione poi ripresa per trarne spunto da don Mauro Cozzoli (qui il suo intervento su Quotidiano sanità) che chiosa: “i no vax vanno curati per ultimi” e spiega ancora con latinismi giuridico morali: “Venendo ai due casi esemplificati, il favor vitae induce a soccorrere per primo il vigile del fuoco che si è ferito nel compimento del proprio dovere di mettere in salvo vite altrui; rispetto a chi ha scelto di praticare sport estremi, esponendosi consapevolmente a rischi anche gravi per la propria salute.

Nel secondo caso il favor vitae – stante il comprovato valore profilattico dei vaccini, nel prevenire i pericoli per la salute e le più gravi conseguenze del contagio da Covis 19 – induce a curare per primo chi ha scelto di vaccinarsi a protezione della salute propria altrui; rispetto a chi ha scelto di non farlo, correndo volontariamente il rischio anche letale di ammalarsi e d’infettare altri“.

Qui, capite anche voi, abbiamo il superamento dell’acme e la discesa a valle con tanto di slittino super veloce del teologo e professore presso la pontificia università Lateranense e per volontà di Papa Francesco consultore della congregazione per la dottrina della Fede. Non vorrei essermi scordato qualche importante titolo che l’umile servitore ecclesiastico magari possiede, ne chiedo venia, si capisce comunque già così che è uno importante.

Certo pare proprio che si debba arrivare ad avere molti titoli ed occupare posti importanti e di insegnamento, nonché essere particolarmente graditi ai piani alti per dire le cose più basse che un uomo possa anche solo pensare, quando si proclama cristiano e poi anche moralista, il tutto impunemente.

Forse bisogna anche essere delle Onlus per alimentare la già profonda frattura sociale e l’odio tra persone, sempre impunemente. Sul loro sito di Bioetica oggi 23/01/22 capeggia il titolo di un articolo di Repubblica subito pronta a dimostrare quanto abbia ben capito la “musica”, così che il comitato rilancia perché l’epico spiegone ben sintetizza e comunica il cuore del comitato e del discorso: “Se mancano i posti letto non è giusto che un no vax abbia la precedenza, cambiamo il codice etico”.

Probabilmente visto quanto è ascoltata la bioetica di questi tempi, remare dalla parte dell’attuale vincitore poteva essere la trovata per rilanciare la visibilità dell’associazione onlus, pare ci siano riusciti, del resto si può solo rimanere basiti. Del don prof gran consigliere e via così non saprei bene il perché parlò, bisogna chiedere ai superiori, alla fine si trova lì per quello. Certo rileggendo la Arendt magari potevano aspettarsi che qualche stupido teologo di campagna replicasse a quella che non pare semplicemente ingenua spocchia, con una frase non sua, ma appunto rubata alla grande filosofa: “chi sceglie il male minore dimentica di aver scelto comunque un male”. Forse sono tutti figli questi del grande Agostino che predicava: “malum in bonudatur”, appunto scegliamo pure il male tanto alla fine è dato nel bene. Il mondo va in effetti davvero così: Gesù lo hanno, infatti, crocifisso.

Andrea Brancolini

Redazione Pressa
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