La risposta data è stata quella delle solite rituali insulse promesse di intervento che non ci sono state e che invece di tranquillizzare studenti, famiglie e docenti, li ha innervositi ancora di più. Ma questa volta si è anche assistito ad un inatteso scontro tra il presidente della Provincia Tomei (Pd) e l'assessore regionale Corsini (Pd) che la dice lunga sullo stato di confusione che regna ai vertici delle nostre istituzioni nel delicato e importante settore della scuola e della istruzione a tutto danno degli studenti, della scuola e dunque della cultura.
La materia dello scontro è la solita realtà ben conosciuta dai modenesi: l'assoluta inadeguatezza di mezzi di trasporto scolastico per gli studenti modenesi dalle loro abitazioni agli istituti scolastici e viceversa.
“Ma il diritto allo studio è un diritto che deve essere garantito a tutti – hanno tuonato i genitori nei loro reiterati appelli alle istituzioni locali – e invece il numero degli autobus continua ad essere
Così come assurdo e inaccettabile è stato il ping-pong a distanza tra pubblici amministratori dello stesso partito, il Pd, che dovrebbero parlarsi direttamente al di là e al di fuori delle etichette e delle modalità burocratiche. Col presidente della Provincia Tomei che ha lamentato una volta ancora il numero insufficiente di autobus a disposizione: “una peculiarità tutta modenese - ha precisato puntigliosamente - come abbiamo più volte lamentato anche in passato”. Con una replica stizzita del compagno di partito, l'assessore regionale ai trasporti Corsini, che ha detto come sia “singolare che un pubblico amministratore avanzi richieste che sa in partenza essere impossibile soddisfare”.
Se a
“Scendiamo in piazza – hanno allora annunciato Cgil, Cisl, Uil e sindacati autonomi - per richiamare nuovamente l'attenzione dei responsabili e chi di dovere per uno stato di cose intollerabile e insostenibile sia per la scarsità di autobus, che per la mancanza di aule, che della grave situazione degli insegnanti precari. Tutti aspetti gravi e deficitari della scuola modenese ben conosciuti dagli amministratori locali perchè si tratta di problemi che si trascinano da sempre e mai risolti. Usciamo da un anno scolastico tribolato per i ragazzi e chiediamo che il prossimo che inizia a settembre sia migliore e meglio organizzato e programmato, senza banchi a rotelle e altri interventi solo di facciata, per garantire un diritto fondamentale che è quello allo studio”.
Parole severe ma di grande attualità queste di Cgil, Cisl e Uil che attendono ora risposte concrete e non le solite demagogiche promesse sinora clamorosamente disattese.
Cesare Pradella