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Bruciare vuol dire sottrarre ossigeno all'aria per legarlo con il combustibile, generando calore. I prodotti della combustione sono quindi in peso sempre maggiore rispetto a ciò che si brucia. Per esempio: se bruciamo 1 chilo di metano otteniamo 5 chili di prodotti della combustione (anidride carbonica e acqua). Se bruciamo 200.000 tonnellate (duecentomilioni di chili) di rifiuti all'anno, pensate un po' a quanto ossigeno occorre e quale peso di prodotti (fumi e scorie solide) otteniamo.
E chi sono i maggiori consumatori di ossigeno? Il traffico veicolare, l'inceneritore, certe industrie, l'uomo e gli animali con la respirazione.
Chi produce ossigeno? L'ossigeno dell'aria viene prodotto soprattutto dalle piante verdi attraverso la fotosintesi clorofilliana, che “mangia“ anidride carbonica e libera ossigeno.
Eppure l'uomo aumenta il numero dei veicoli in circolazione (quelli elettrici sono per ora in quantità trascurabile), brucia rifiuti senza nemmeno sfruttare il calore emesso per prendere il posto di migliaia di caldaie da riscaldamento a metano, taglia alberi e disbosca foreste.
Ma le strade virtuse, partendo dal presupposto che è difficile smettere di respirare, sono esattemente opposte:
- Aumentare la forestazione e piantumazione in ogni spazio utilizzabile.
- Ridurre il traffico veicolare.
- Eliminare l'incenerimento dei rifiuti.
Pietro Bertolasi
Redazione Pressa
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