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Il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, sarà rieletto e canonizzato nella basilica comunale. Non è che la mia ipotesi. I più dicono di non essere veggenti, e si dichiarano non sicuri al cento per cento della vittoria di Muzzarelli, ma poi con sicumera aggiungono considerazioni che trasformano la loro ipotesi in certezza. A queste condizioni azzardo anch'io una previsione dicendo che Muzzarelli ritornerà sindaco, riservandomi un margine di errore intorno all'uno per cento. Così se dovesse non prevalere anche solo per questa esigua percentuale, potrò dire che era un'eventualità prevista.
Tolto il caso, che bisogna sempre avere in conto, non si potrà negare un chiaro richiamo simbolico tra l’analisi degli elementi che mi portano a esprimere le considerazioni che accompagnano la mia convinzione, con la concomitanza della situazione che determina la previsione stessa. Sono convinto per una serie di valutazioni che Muzzarelli ritornerà sindaco.
Un esempio. Il nostro borgomastro con il pretesto di affrontare le tensioni derivanti dal decreto Salvini sulla sicurezza, e per sua dichiarata sensibilità circa il ruolo sociale che svolgono le parrocchie, ha ricevuto in Municipio un certo numero di preti guidati dal vicario generale della diocesi di Modena - Nonantola, Giuliano Gazzetti. Come si sa per un ex comunista ateo le parrocchie sono da sempre un problema prioritario. Siamo lontani da quando Ferdinando Mautino, capocronaca modenese de L’unità negli anni ’60, titolava con scandalo: “Diciotto preti a tavola decidono le sorti di Montefiorino”.
Naturalmente il vero obiettivo di Muzzarelli non è il decreto Salvini o il ruolo sociale delle parrocchie. In vista della campagna elettorale un buon rapporto del Comune con la chiesa, che peraltro dura da decenni, è necessario a entrambi. La Curia possiede molti beni.
Beni terreni naturalmente, e il Comune possiede gli strumenti urbanistici per la loro destinazione, e ogni tanto, cinque anni per intenderci
, Muzzarelli ha bisogno della non belligeranza elettorale. Così, secondo il detto che una mano lava l’altra e tutte due fregano il sapone, il sindaco ha incontrato i preti in Municipio all'inizio di dicembre 2018 dando una fregatura ai modenesi. In vista delle feste natalizie si è sostituito ai Re Magi e al posto di oro, incenso, e mirra, ha portato in dono alla Fondazione cattolica San Carlo 22.570 euro di soldi nostri.
Il Comune è possessore di ben otto chiese, sei nel centro storico: San Barnaba, Madonna del Voto, Sant'Agostino, San Biagio, Tempio monumentale dei caduti, Santa Maria della Pomposa; San Lazzaro e San Giacomo di Colombaro fuori città. Non è immaginabile che l’amministrazione comunale, proprietaria come detto di otto chiese, per fare una mostra, peraltro affidata a Vanni Bulgarelli che con le mostre non c’entra nulla poiché viene dall'Azienda Trasposti, vada a prendere in affitto una chiesa pagando (con soldi pubblici) una cifra stratosferica di ben 22.570 euro per appena quaranta giorni di esposizione.
L’Amministrazione possiede anche diversi spazi espositivi come la Galleria Civica, il San Paolo, la Palazzina, e ha la disponibilità dell’inutile Mata: ma Muzzarelli ha voluto una chiesa, e nonostante ne possegga otto, ha preso in affitto, strapagandola, quella del collegio San Carlo che fa parte di una Fondazione di studi religiosi, e che a suo tempo è stata centro di formazione della sinistra democristiana modenese. Tutto questo nella nostra “Mutina Splendidissima” servirà alla canonizzazione politica, magari anche in Duomo, del sindaco Muzzarelli.
Penso che la Lega, almeno in sede locale, sia poco incline a uscire dal suo ristretto ambito. Avrebbe fatto bene, unitamente a quelli che stanno saltando sul suo carroccio in attesa della vittoria e della conseguente spartizione, a occuparsi anche di questa mostra allestita in chiesa, giacché un’altra, l’unica fatta bene, “Mutina Splendidissima”, è stata criticata dai suoi prossimi candidati Soranna e Carpegna.
Ha fatto bene tre giorni fa Luca Rossi della Lega a parlare dell’inopportunità d’affidare la curatela di una mostra a Vanni Bulgarelli: cosa che io avevo già scritto dieci giorni addietro, così come avevo fatto qualche anno fa un ritratto della scarsità del personaggio politico Bulgarelli, quando fu nominato alla presidenza dei trasposti (Seta). Tuttavia rimangono inevasi i chiarimenti circa i contenuti propagandistici della sua mostra, la scelta della chiesa e i costi.
Alle prossime amministrative Muzzarelli, potrà ancora contare sull'appoggio elettorale di un sistema che da oltre settant'anni è penetrato in tutti i settori della vita sociale, e per questo la previsione di una sua riconferma è quasi scontata. Qui tutto è Pd e tutti fanno lo stesso percorso per un posto all'asilo o alla casa per anziani; per l’assegnazione di una casa popolare o per un problema sanitario. Senza dimenticare l’incidenza del Pd sulle professioni, le carriere, gli appalti, nelle cooperative e nei sindacati; e si aggiunga la camera di Commercio, i giornali di finta opposizione, i diversi uffici stampa, e la Fondazione Cassa di Risparmio dove Muzzarelli nomina un presidente sempre a disposizione delle richieste del Comune. Tutto questo e altro ancora completa il sistema Modena. Inoltre si tenga conto che buona parte delle famiglie modenesi all'interno di questo sistema, campano.
Solo un’opposizione forte e non prigioniera d’interessi personali, o d’incapacità politica, avrebbe potuto gettare le basi per mandare il Pd all'opposizione, ma così non è stato.
Il sindaco Muzzarelli di cose giuste ne ha fatte poche, anzi; ma non si può dire che manchi di speculazione elettorale e di furbizia montanara. Con il suo presenzialismo ha messo in essere il vecchio trucco politico di cui parlava Harry Truman: “Se non riesci a convincerli, confondili”.
Preciserò in un prossimo articolo il perché a mio modo di vedere Muzzarelli prevarrà sui partiti e i movimenti politici modenesi. Ripartirò dal fatto che ho votato Lega: che sono e rimango un determinato oppositore di Muzzarelli, ma meno convinto delle scelte locali di una Lega alla quale negli ultimi mesi, in quattro diversi articoli, ho dovuto manifestare la mia differente posizione rispetto a quelle di Stefano Soranna e del recentemente arrivato e candidato, Massimo Carpegna. Aggiungerò la parte mancante relativa ai partiti politici modenesi, alla campagna elettorale e ai candidati.
Per ora non mi resta che riflettere su quella che sarà la rispondenza tra la disgrazia e la canonizzazione politica di Gian Carlo Muzzarelli al secondo mandato.
Adriano Primo Baldi
