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Elezioni 2019 Modena: il coraggio di mettere da parte le ideologie

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Serve una sorta di 'contratto d'amministrazione': magari stipulalo proprio dal notaio (tanto per essere originali)


Elezioni 2019 Modena: il coraggio di mettere da parte le ideologie
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Il titolo di questo 'pezzo' dovrebbe essere assai più lungo e contenere una premessa ed una chiosa, ma evito di scriverlo interamente per non farlo sembrare un film della Wertmuller.  Premessa e chiosa dovrebbero suonare così 'se si ha in mente di voler cambiare senso di marcia rispetto alla direzione che ha preso la nostra Amministrazione (che é presumibile abbia in animo di proseguire) occorrono alcune condizioni, fra le quali spicca, sopra di tutte l'avere 'il coraggio di mettere da parte le ideologie' perché, se non lo si avrà, è pressoché sicuro che Muzzarelli amministrerà la nostra città per altri cinque anni'.

Le forze politiche, a lume di naso, che, presentandosi da sole alle elezioni, potrebbero competere con una qualche speranza di vincerle non sono tante, anzi, a ben guardare, forse proprio nessuna.

Da un lato potrebbe esserci la Lega che potrebbe sperare di avvantaggiarsi dell'abbrivio che spererebbe trovare in ragione della luna di miele di cui gode a livello nazionale. Luna di miele che, comunque, non si può sapere quanto durerà. e neppure se durerà.

Gli altri partiti della Destra, tipo FI e costellazioni varie che a Modena hanno trovato rappresentanza durante le consigliatura, per quanto è dato sapere, non vivono propriamente di quella concomitanza di vedute e di quell'unità che sarebbero indispensabili per competere con qualche ambizione in più che non quella di cercare di mantenere l'attuale rappresentanza.

Inoltre, sempre sulla base di quanto lasciano trasparire o, se si preferisce, di quanto un occhio attento ed allenato può cogliere nei 'movimenti' di quelle forze politiche, non è certo sicuro che l'indicazione nazionale, che spingerebbe Lega e FI ad 'unirsi' per la competizione elettorale, trovi qui da noi, in sede locale, una piena rispondenza .

.

.

anzi.

Quanto al Movimento 5stelle ... onestamente non mi é dato prevedere ciò che avverrà.  È noto che, da parte loro sono stati avviati dei Tavoli Tematici che dovrebbero servire a predisporre un programma operativo da proporre per il voto... ma lascia perplessi l'incertezza che gli stessi Consiglieri di quel movimento manifestano circa la stessa loro ri-candidatura. Proprio per i prossimi 5 anni che li potrebbero vedere giovarsi dell'esperienza e delle competenze maturate nei 5 anni precedenti. Il ché potrebbe mettere a rischio la stessa decisione di presentarsi alle urne.

In ogni caso, anche se il M5S modenese, qualora, per quella che a mio avviso sarebbe una grave miopia politica ed istituzionale, volesse perseguire la strategia del 'no a qualsiasi tipo di accordo', neppure se solo programmatico, con chiunque, dimostrando in tal modo un infantilismo prospettico che lo stesso movimento ha superato a livello nazionale... beh, non credo che potrebbe ambire, anche guadagnando il ballottaggio, ad un risultato differente da quello precedente.

Le 'probabili' liste della Sinistra, più o meno civiche (e su questo tema vedrò di dire prestissimo la mia opinione) tuttora alla ricerca di una propria identità che privilegi l'ideologia che ne sta alla base oppure la necessità di quella mediazione di cui la Politica necessita, non paiono riuscire a far convergere su se stesse quel consenso che consentirebbe loro di essere qualcosa di più che non la sola manifestazione di sopravvivenza.

Stando così le cose e, purtroppo credo di non essere troppo lontano dalla realtà, parrebbe che il nostro sindaco potesse dormire sonni tranquilli, nella previsione che il voto contrario a lui (ed alla sua Giunta), pur presente in ampi strati dei cittadini modenesi, sarà talmente tanto frazionato da essere inefficace ed inutile ai fini di un ricambio amministrativo.

Tuttavia, quella che potrebbe essere la soluzione a questo tipo di situazione, cioé l'elaborazione di un progetto-programma di consigliatura che possa trovare un consenso diffuso fra i portatori della stanchezza e della disillusione nei confronti di Muzzarelli e dei Suoi, non sembra, almeno per il momento, nelle agende politiche dei suoi principali oppositori.

Ma perché? Perché quella che, sulla base del semplice ragionamento dell'aumento della 'forza' che un raggruppamento potrebbe trovare rispetto a proporsi in solitaria,, sarebbe una risposta a portata di mano ... non viene presa in considerazione?  Quali sono le controindicazioni?

Da diverso tempo, frequentando con assiduità i lavori del Consiglio comunale, ho occasione di dialogo e confronto con tanti Consiglieri, nonché con 'esponenti' e militanti cittadini di diverse forze politiche, i quali (bontà loro) non disdegnano affatto di parlare con me e con coloro che (scherzosamente ... ma non più di tanto) formano quella sorta di consiglio-ombra che da tempo si incontra al tavolo della Sala dei Passi Perduti, che, per chi non lo sapesse, é la sala attigua a quella consiliare. Ebbene, nel corso di quelle interlocuzioni a più voci, ciò che si evidenzia é la significativa condivisione tematica che, quando si affrontano argomenti concreti e le loro soluzioni, ci accomuna assai più di quanto non lo facciano le decisioni dell'Amministrazione.

E questo vorrà pur significare qualcosa!

Non vedo quindi perché non si possa cominciare a pensare 'seriamente' a costruire un qualcosa che metta a premessa questo stato di cose.

La potestà comunale non é di tipo legislativo, il ché necessariamente farebbe entrare in ballo delle questioni molto complicate.,, che non possono escludere i forti richiami ideologici che sono necessari quando si ha il compito di legiferare. Un'Amministrazione comunale, che ha il compito 'solo' (si fa per dire) di affrontare, gestire e risolvere le problematiche della sua Comunità, potrebbe tranquillamente evitare quelle esasperazioni, che inevitabilmente sono condizionate dal credo e dall'appartenenza.

O, per lo meno, motivata da un obiettivo primario comune, potrebbe provare a farlo.

Nel caso in ispecie, l'obiettivo primario sarebbe di sostituire gli attuali decisori, E sarebbe possibile farlo se si riuscisse a 'consorziare' tutti i Soggetti che lo condividono.

Immagino che sarebbe necessario farlo attraverso la definizione di un programma politico, con la chiarezza di essere tale (e non, per esempio, finto-civico) dal quale estrapolare un accordo assai ben definito su alcune, ma non troppe, priorità, una sorta di 'contratto d'amministrazione', magari stipulalo proprio dal notaio (tanto per essere originali).

E sottoscrivendo un patto per il pieno rispetto degli accordi.

Le problematiche che sorgessero in itinere, non previste?  Cosa ci sarebbe di meglio, in caso non si raggiungesse un accordo mediato, che ricorrere ad uno degli strumenti partecipativi di democrazia diretta? Com'è, ad esempio, uno di quei referendum cittadini che sono già previsti dal Regolamento comunale e che, ultimamente sono stati molto semplificati e resi assai più 'abbordabili' senza più le difficoltà passate.

Presto... molto presto si dovrà cominciare a pensarci seriamente, anche per rendere un pò più insonni (non me ne voglia, però) le notti del Sindaco, oggi, come scritto, troppo tranquille.

Giovanni Finali


Giovanni Finali
Giovanni Finali

Educatore e Formatore, poi Coordinatore degli Educatori professionali del Comune di Modena, ha terminato la carriera presso la stessa Amministrazione in qualità di Istruttore Direttivo c..   Continua >>


 


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