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Non ho mai avuto particolari simpatie per le persone che, prendendosi troppo sul serio, in particolare quando si trovano di fronte a situazioni impreviste, sono abituate a dire che loro avevano previsto tutto, dando sfogo al consueto 'io l'avevo detto', anche quando sanno di mentire. Sia che lo facciano allo scopo di risultare più previdenti degli altri, sia a quello di preservare la reputazione di osservatori lungimiranti, devo riconoscere che proprio non li apprezzo. Tuttavia, questa volta, sono proprio io a correre il rischio di cadere in questa tentazione, perché mi sento di dire che, se non per alcuni elementi di dettaglio, già da un pò di tempo avevo ipotizzato un esito elettorale a questa recente competizione elettorale assai simile a quello che si é registrato... e di questo fanno fede molti commenti che ho postato e pubblicato nel recente periodo.
In ultima analisi, cos'é successo? E come può essere commentato l'esito del voto da parte di chi come me, non avendo alcun interesse diretto da tutelare, può permettersi una valutazione il più possibile neutrale, pur consapevole che l'autentica e totale neutralità non é di questo mondo?
Chi ha vinto e chi ha perso? In che misura sono state rispettate le aspettative delle diverse forze politiche?
Al netto della considerazione che si e trattato solo del voto di circa un sesto dell'elettorato nazionale e che si sono svolte solo elezioni amministrative, io penso che i reali vincitori, seppure di stretta misura, siano risultate le forze politiche che fanno capo a quel 'centro' che guarda a 'destra'.
E, per averne un quadro completo, aspettiamo gli esiti dei tanti ballottaggi.
La sinistra che punta a sinistra mi pare che non abbia sfondato, ma che, nello stesso tempo, si sia dimostrata una forza politica concreta, che non é solo la rapprreentazione del disgusto verso il PD renziano, che non é solo la speranza del riscatto politico per quegli ideali di sinistra che si vuole ancora in vita e che, con un risultato che in qualche caso ha raddoppiato i suoi voti, si possa immaginare decisamente in crescita.
Poi, com'era ovvio che fosse, per le consuetudini che l'attuale PD renziano ha assunto, che vede la comunicazione di quel partito vivere di pressapochismo e di un livello informativo assai carente per completezza, quel partito si é uniformato in una lettura del risultato elettorale incentrata sui guai dei 5stelle ed ha preferito evitare di approfondire il dato che dell'atteso 'sfondamento' della sua proposta politica, non c'é proprio stato alcun segnale e che, invece, in moltissimi comuni, ha visto significativamente eroso il suo consenso. Ha preferito godere delle sfortune altrui, confermando quella labilità di pensiero politico che ne creano l'oggettiva debolezza.
Peró, quando ha affermato che chi aveva autenticamente ottenuto un risultato penalizzante era stato il mov5stelle, non ha commesso un errore di valutazione. Seppure sulla base di elementi diversi da quelli che possono essere stati quelli scelti dai sostenitori dal PD renziano coi quali ho avuto modo di confrontarmi, anch'io sono dell'opinione che i 5stelle abbiano perso, senza tanti giri di parole.
Non é vero che non si attendesse da loro un esito elettorale assai più gratificante e che tanti del movimento avevano previsto il ridimensionamento che c'é stato e, secondo me, sbagliano coloro che, a partire da Beppe Grillo, si smaniano nel tentativo di far sembrare limitati i danni, che, in fondo (appunto, dalla premessa) un significativo calo di consenso, loro lo avevano previsto.
Non é credibile (ed, al contrario, dannoso) sentirselo dire da chi ha sostenuto, ancora pochi giorni prima del voto, di essere nelle condizioni di preparare la squadra per il governo della Nazione, oggi, dopo un voto che, non facendogli raggiungere alcun ballottaggio (tranne Asti), lo ha privato della possibilità di amministrare alcun territorio locale fra quelli contesi ... non va bene sentirgli dire che in fondo 'non é accaduto nulla d'imprevisto' ... che fa tanto venire in mente la famosa frase di quel prelato interpretato da Alberto Sordi che, lasciatosi andare, nell'ascensore bloccato, ad eccessive effusioni con la giovane fanciulla interpretata da Stefania Sandrelli, alla riapertura delle porte pronuncia il suo memorabile (e memorato) 'Donatèla... non é sucèso niénte!'.
Certo, da un certo punto di vista, ciò che é successo non era imprevedibile ed é da quel punto di vista che sorge la tentazione del mio 'io l'avevo detto'. Cosa intendo dire: non era impossibile credere in questo risultato, pensare che non restasse condizionato dall'ostinazione che quel movimento ha continuato a mettere in atto nell'evitare di 'crescere' non solo numericamente nei consensi, bensì nella qualità della sua proposta politica, che, ancor oggi, appare (ed é, purtroppo) frammentaria, disarticolata, improvvisata. Attenta ad elementi di dettaglio, si lascia sfuggire le componenti sostanziali delle materie che intende trattare. E, se questi limiti si intravedono a livello nazionale, anche a quello locale, che é quello che ha riguardato la recente competizione elettorale, non hanno mancato di segnalare questo problema, evidenziando che l'attesa degli elettori che hanno rivolto lo sguardo verso quel movimento, superata e digerita da tempo la fase propulsiva del 'vaffa', adesso, per continuare a rivolgergli la loro fiducia, necessitino della garanzia (o almeno della speranzosa aspettativa) che coloro che dovranno rappresentare la linea politica preferita, possiedano capacità, maturità, coerenza ed indipendenza di giudizio sufficienti. E, se non la trovano, in loro prevale la perplessità per le inadeguatezze, le incompetenze, le incoerenze, le superficialità che osservano e che i 5stelle non mancano certo di mettere in campo.
Non credo di essere il primo e l'unico ad aver pensato, detto e scritto che il mov5stelle, già all'atto delle passate elezioni nazionali, poi a quelle europee, poi anche per un notevole periodo di tempo come evidenziato concordemente dai diversi sondaggi, ha 'avuto in tasca il biglietto vincente della lotteria' ma l'ha sprecato e (forse) perduto. Si è lasciato sfuggire mille ed una occasione per rimpolpare il suo gruppo fondativo di persone capaci, impegnate e disponibili ad arricchire la sua progettualità politica, che non puó più essere sostenuta unicamente dall'interpretazione del disagio. Non solo non le ha cercate, bensì ne ha rifiutata la collaborazione, adducendo come motivo, oltre alla più che ragionevole e giusta attenzione ad evitare che salissero sul carro i diversi politici del 'vai dove si vince', la richiesta necessità di una eccessiva presunta verginità originale. Ha più volte, troppe, evidenziata la necessita di mantenere una sorta di purezza genetica, di chi, fin da subito, aveva deciso di far parte di quel movimento, anche se in presenza di assai limitate capacità e competenze, ritenendone l'originalità dell'adesione come il requisito più importante. Così si é trovato rappresentato da persone 'sicuramente orientate' verso il 'vaffa' ... ma del tutto impreparate ad esercitare il ruolo richiesto. Tante persone certamente più che apprezzabili a livello personale, cui se ne sono aggiunte, però, almeno altrettante del tutto impreparate, quando addirittura non riprovevoli.
Penso che se non sarà capace di leggere in quest'ottica il risultato avuto ed anche molti altri dati di disillusione e crescente disaffezione che si stanno via via evidenziando soprattutto ai livelli locali, e non si predisponga a ricorrere a soluzioni che, fra l'altro, possono essere oggettivamente alla loro portata, il mov5stelle non potrà che consumarsi.
Prossimamente, un'analisi dell'esito per il Pd.
Giovanni Finali